The Music Engine, società inglese che fornisce già servizi Internet e di e-commerce all’associazione locale delle etichette indipendenti (Aim), ha dichiarato guerra aperta ai distributori di musica digitale e ai maggiori retailer on-line promettendo incrementi del 50 % nei profitti alle etichette discografiche che gli affideranno il compito di digitalizzare e distribuire via Web i loro cataloghi musicali. <br> La società londinese promette un servizio a costi ridottissimi per le case discografiche, 9 pence (pari a 0,13 euro) per brano scaricato, con abbuono totale delle spese di digitalizzazione e archiviazione del repertorio e addebito aggiuntivo dei soli diritti editoriali e dei costi connessi alle operazioni di pagamento effettuate dal consumatore: secondo The Music Engine, questo significa che un’etichetta o un artista che decida di allestire un negozio digitale per proprio conto appoggiandosi ai suoi servizi potrà trattenere per sé circa 75 pence (1,11 euro) su un download da 99 pence (1,46 euro: molto di più di quanto accade oggi con servizi come l’iTunes di Apple Computer o l'operatore "business to business" OD2). <br> “Siamo davvero eccitati dalla prospettiva di lanciare il nostro negozio digitale”, ha dichiarato al settimanale Music Week Doug Hart, manager di Siouxsie, che con The Music Engine ha già firmato un contratto per la vendita di download e suonerie. “E’ incredibile poter entrare in questo mercato senza sostenere nessun costo di avviamento”.