La morte improvvisa di Andrea Papalia, i cui funerali hanno avuto luogo oggi a Milano, ha colpito e commosso molte delle persone che lo avevano conosciuto. Tra questi Claudio Baglioni, che sul suo profilo Facebook ha pubblicato oggi questo ricordo che pubblichiamo per intero: Ne è passato di tempo. E anche il tempo di Andrea è passato. Cominciai a vederlo, sempre più spesso intorno al tavolo di lavoro nella sala riunioni della Cbs a Milano. A metà degli '80. Non ricordo nemmeno se me lo presentarono come si deve, una prima volta, ufficialmente con nome, cognome e qualifica. Entrò mano a mano in tutte le cose che mi riguardavano e c'è rimasto trent'anni. Non saprei contare le ore segnate insieme, di giorno e di notte, di attesa e di corsa, di strada e di sosta. Non riesco neppure a tentare un elenco di storie, di sfide tentate, di imprese riuscite, di battaglie perdute. Sempre a posto, sempre al suo posto e sempre al posto giusto. Ora e ancora più in là si capirà come gli vollero bene in tanti. E gliene avrebbero voluto molti di più o forse tutti se solo l'avessero incontrato. Se avessero affrontato la sua mitezza, provato la sua lealtà, misurato la sua abnegazione. Uno scudiero fedele per i tornei di noi cavalieri. Un compagno fidato per i viaggi di noi trovatori. Uno che non mette mai avanti la sua propria esistenza e della cui vita, alla fine, si conosce assai poco. Uno che la sua roba la porta tutta con sé. Un piccolo bagaglio a mano e il resto è esperienza. Uno in trincea, uno di fanteria. La buona ironia e il sorriso modesto, la stanchezza nelle borse degli occhi ma il passo veloce e il gesto concreto. Quando ti voleva raccontare un'idea o proporre un progetto guardava timidamente da una parte e quasi sempre attaccava dicendo Io... io lo vivrei... per assurdo... E per assurdo adesso non ci sembra ancora che egli non viva più qui. Sparito così presto e improvvisamente. Quando nessuno doveva e poteva prendersi cura di lui. Persino in questo ultimo congedo non ha rubato un momento ai momenti degli altri. Siamo tanti oggi a sentirci più soli e un po' più insoluti. Tanti che gli devono tanto. Grazie di tutto, Andrea. Hai fatto grandi cose. E nello stesso modo sei stato un vero brav'uomo.