Con il download di “The path of thorns” della cantautrice canadese Sarah McLachlan, effettuato da un cliente la settimana scorsa, sono 50 milioni. Tanti i brani in formato digitale scaricati negli Usa dal negozio “elettronico” iTunes della Apple, secondo i dati aggiornati a lunedì 15 marzo (e che non includono i download promozionali e gratuiti effettuati in collaborazione con la Pepsi-Cola, vedi News). <br> Se terranno la media attuale, 2 milioni e mezzo di canzoni scaricate a settimana, gli utenti del megastore virtuale garantiranno il superamento del tetto dei 130 milioni di brani acquistati entro il primo anno di attività del servizio. Trionfante Steve Jobs, boss della Apple, che ha commentato la notizia sottolineando come, dati alla mano, “viene sempre più difficile immaginare che altri player possano raggiungere il livello di iTunes” (Napster, Coca-Cola, Wal-Mart e tutti gli altri non saranno d'accordo). <br> Il catalogo scaricabile a pagamento dal negozio digitale della società californiana include oggi oltre 500 mila brani (per utenti Mac e Windows), licenziati dalle cinque major discografiche e da oltre 300 etichette indipendenti, con tracce esclusive di più di 150 artisti. Apple sta progettando il lancio europeo del servizio, ma proprio in uno dei paesi del Vecchio Continente, la Francia, rischia di doversi difendere in tribunale: la società locale degli autori, Sacem, la accusa di non voler pagare, sui lettori iPod, la tassa che nel paese (come anche in Italia) viene applicata a tutti gli apparecchi di registrazione/duplicazione musicale per compensare compositori, editori, etichette discografiche e artisti interpreti delle mancate vendite causate dalla copia privata. Dal luglio del 2002 la disposizione di legge include anche gli hard disk incorporati nei lettori musicali, che devono pagare una quota proporzionata all'ampiezza di memoria del dispositivo (20 dollari per l'iPod più potente); la Sacem calcola che Apple abbia venduto circa 20 mila lettori in Francia lo scorso anno e ha fatto sapere di essere pronta ad adire immediatamente le vie legali, se la società americana non verrà incontro alle sue richieste. I portavoce di Jobs, per il momento, tacciono.