Solo qualche giorno fa la Official Charts Company inglese ha annunciato che a partire dal 6 luglio le classifiche di vendita dei singoli sul mercato britannico terranno conto anche degli stream (cento dei quali, se superano i trenta secondi di durata, verranno equiparati a un download). Simultaneamente (a partire, cioè, da luglio), anche l'associazione dei discografici britannici BPI modifica le sue regole includendo lo streaming nel conteggio delle unità vendute che certificano - sempre per i singoli - il conseguimento del disco d'argento (200 mila copie), d'oro (400 mila) e di platino (600 mila). Anche in questo caso, 100 stream equivarranno a un download o alla vendita di un 45 giri o di un cd singolo. "Così come le chart ufficiali sono rispettate in tutto il mondo come misura autorevole della popolarità della musica britannica, anche i nostri Award certificati sono ampiamente considerati un barometro significativo del successo conseguito da un artista", ha spiegato l'amministratore delegato della BPI Geoff Taylor. "E come nel caso delle classifiche è essenziale che anche i nostri riconoscimenti continuino a riflettere i nuovi modi in cui gli appassionati consumano la loro musica preferita. Oggi che lo streaming diventa sempre più popolare è arrivato il momento di assicurarsi che questo nuovo e interessante formato venga incluso nei sistemi di compilazione degli Award". Nel Regno Unito gli stream musicali conteggiati nel 2013 sono stati 7,4 miliardi, il 100 % in più del 2012: le previsioni relative al 2014 sono di un altro raddoppio.