"Cartellino rosso" per YouTube. Lo invoca Impala, associazione internazionale delle etichette indipendenti, in merito alla ormai famosa vicenda delle condizioni imposte unilateralmente dalla piattaforma video di Google per le licenze di repertorio che riguardano lo streaming in abbonamento e al minacciato ostracismo nei confronti di case discografiche e artisti che non si conformano alle sue regole. L'organizzazione di base a Bruxelles, che vanta tra gli artisti rappresentati star internazionali come Adele e Andrea Bocelli , gruppi di culto come Mogwai e Royksopp e dj/produttori come Armin Van Buuren, aveva presentato a inizio settimana un reclamo di fronte alla Commissione Europea che ora, informa, ha avviato un procedimento formale di istruttoria nei confronti di YouTube, accusata dalle indies di avere violato le norme europee sulla concorrenza creando barriere artificiali che ostacolano l'accesso al mercato digitale. "Il commissario Almunia ha già sottolineato l'importanza del contributo recato dalle società musicali indipendenti", ha commentato il presidente esecutivo di Impala Helen Smith. "Questo è un momento cruciale per lo sviluppo del mercato musicale online, in cui sono i servizi europei a fare strada. Che genere di eredità vuole lasciare l'Europa a queste società? Come desidera che vengano trattati i suoi artisti e consumatori? Ci aspettiamo che Almunia prenda misure urgenti. E' tempo di estrarre il cartellino rosso". Alla Commissione Europea Impala chiede provvedimenti a interim, l'invalidazione dei contratti già firmati e l'applicazione di una multa pari fino al 10 % del fatturato di YouTube, e quindi di valore anche superiore ai 500 milioni di dollari. Le richieste della Web company - non solo in termini economici, ma anche di autonomia decisionale sul piano del marketing e di gestione delle escluvise - imporrebbero alle indies condizioni non paragonabili a quelle negoziate con altri partner.