La possibilità di "monetizzazione" rappresenta ormai un elemento di attrazione e di differenziazione fondamentale per un servizio digitale che voglia risultare attraente per artisti e case discografiche. E mentre BitTorrent annuncia di voler mettere a disposizione dei titolari dei "contenuti" un sistema per ricavare denaro dalla distribuzione di materiale attraverso la piattaforma di file sharing, anche il servizio di streaming SoundCloud, che non paga royalty a etichette, editori o società di collecting, sembra intenzionato a incamminarsi su questa strada. "Al momento, negli Stati Uniti, stiamo sperimentando diversi approcci per la monetizzazione", ha spiegato al Guardian il co-fondatore e responsabile tecnico della società Eric Wahlforrs riconoscendo che è giunto il momento di ricompensare gli artisti e gli altri titolari dei copyright che fanno uso della sua piattaforma. "Stiamo testando cose differenti, stiamo saggiando il terreno con un paio di cose e siamo molto eccitati al pensiero di quel che ne può risultare. Quando si hanno milioni di seguaci e milioni di ascoltatori, si arriva al punto di aspettarsi qualche ricompensa in termini di denaro. E' una richiesta che abbiamo recepito forte e chiara". Tra le soluzioni allo studio, spiega il Guardian, ci sono modelli di remunerazione pubblicitaria studiati appositamente per il servizio, ma non solo.