Un'indagine condotta dal Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza e dal Nucleo di Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle di Cagliari ha portato all'oscuramento del cyberlocker DDLStorage, teoricamente destinato allo scambio legale di file tra gli utenti ma in sostanza utilizzato principalmente per la condivisione non autorizzata di materiale protetto dal diritto d'autore. In soli 15 mesi la piattaforma risultava avere generato un traffico illecito di valore superiore a 1,3 milioni di euro grazie alle somme incassate con gli abbonamenti "premium" versati dagli utenti. L'anomalo funzionamento del cyberlocker è dimostrato dal fatto che circa il 97 % degli utenti attivi utilizzava la piattaforma esclusivamente per scaricare contenuti, e che nell'arco dei quindici mesi a fronte di poco più di 11,4 milioni di file caricati si erano registrati 460 milioni di download illegali di musica, film, videogiochi, prodotti editoriali e serie Tv Sky. Una piccola percentuale degli "uploader" - lo 0,2 % - era in grado di ricavare dal materiale caricato illegalmente fino a 40 mila euro all'anno, incassando in maniera proporzionale alla quantità dei download. Nata in Italia ma con sede in Lussemburgo, DDLStorage contava su 120 server dislocati prima in Francia e poi in Olanda. L'operazione di polizia, battezzata "Italian black out", si è conclusa con la denuncia di 25 persone, tra cui i cinque gestori del sito. "E' fondamentale comprendere come la gestione di attività criminali di questo genere abbia un rilevante impatto sul mercato e sull’offerta legale in rete", ha commentato il chief executive officer della FIMI Enzo Mazza. "Non si può parlare di attività di fruizione marginale in casi così sofisticati, in cui l’obiettivo diventa lo sviluppo di un mercato parallelo molto lucrativo". "Ci troviamo di fronte ad un’ importante operazione per la lotta all’antipirateria italiana: per la prima volta in Italia si attesta in modo inequivocabile il legame diretto fra cyberlocker e siti pirata", ha aggiunto il segretario generale dell'unità antipirateria Luca Vespignani. "Indagare e comprendere l’organizzazione di queste strutture è determinante per poter ostacolare la pirateria e i fenomeni criminali che accoglie".