Nonostante una contrazione di oltre il 50% in dieci anni e un radicale cambiamento delle sorgenti di profitto - si veda, al proposito, l'infografica nel frame qui sotto - Taylor Swift, ragazza d'oro del pop americano, non è affatto convinta che la china discendente del comparto discografico sia terminale. Anzi. In un editoriale apparso sull'autorevole Wall Street Journal, la cantante si è dichiarata ottimista sul futuro del music biz internazionale. "La musica è arte, e l'arte è qualcosa di importante e prezioso, per la quale si dovrebbe pagare", ha spiegato la cantante: "Credo che la musica non dovrebbe essere gratis, e sono convinta che gli artisti e le etichette, in futuro, decideranno che sarà fondamentale decidere il prezzo di un disco. Spero che non si sottostimino, e che non sottostimino la loro arte". Eppure le vendite sono calate a picco, nell'ultimo decennio: "Oggi, rispetto a vent'anni fa, è molto più difficile riuscire a conquistare un disco multiplatino", ha osservato la Swift, "Questo, però, dovrebbe stimolarci e motivarci a fare ancora meglio". Anche perché il pubblico è diventato sempre più esigente: "La Youtube generation è abituata a cambiare canale, quando si annoia", ha continuato, "E' importante non annoiare. Quando salgo sul palco, so che praticamente tutti i miei fan mi hanno già visto dal vivo almeno una volta. Ecco perché cerco sempre di stupirli con dozzine di ospiti speciali: voglio spiazzarli, sorprenderli e stupirli". Poi la profezia: "Una mia amica che fa l'attrice mi ha detto che, in occasione di un casting, un regista - costretto a scegliere tra due attrici - decise per quella che aveva più follower su Twitter. Credo che l'industria musicale, in futuro, prenderà la stessa direzione: saranno le etichette a mettere sotto contratto gli artisti che hanno più fan, non i contratti con le etichette che faranno guadagnare fan agli artisti".