Sostenuta finanziariamente anche dal governo inglese e fino ad oggi utilizzabile come servizio a pagamento, la piattaforma britannica MUSO che consente ad artisti, manager, etichette discografiche ed editori musicali di monitorare dove e quanto la loro musica venga piratata in rete è ora accessibile gratuitamente. Il software permette di capire quante copie illegali di un singolo, un EP, un album o un intero catalogo siano disponibili online, mettendo a confronto i contenuti protetti da copyright con un database "pirata" che include oltre 5 miliardi di pagine Web. Nel 2013 MUSO ha permesso di scovare per conto dei suoi oltre 1000 clienti 65 milioni di file illegali e di rimuovere contenuti illeciti da oltre 1000 siti torrent, servizi di streaming non autorizzato e cyberlocker: in cima alla lista dei gruppi più piratati figuravano a novembre 2013 i Beatles con 187.687 file caricati illegalmente, seguiti dai Fleetwood Mac con 72.984 file illegali. La tecnologia sviluppata da Muso permette anche di intralciare e allungare i tempi di ricerca di materiale illegale in rete, mentre migliora il SEO (Search Engine Optimisation) dei contenuti autorizzati incrementando il traffico verso portali e siti legali. Alla rimozione del file si accompagna un'anteprima del brano ricercato con allegato un messaggio che invita il consumatore a passare al consumo legale di musica.