Che lo stato di salute dell'industria del live nella Penisola fosse buono ce lo ha confermato, lo scorso mercoledì, il rapporto stilato dalla SIAE riguardo al 2013. Che questa tendenza possa estendersi anche all'anno in corso lo suggerisce, invece, la ricerca condotta (con cadenza settimanale) da Billboard sui tour più ricchi: a livello mondiale, per l'inizio dell'estate 2014, a sbaragliare la concorrenza sono stati i Rolling Stones, che con il loro "14 on fire tour" hanno fatto segnare al botteghino un incasso lordo di 76 milioni e 240mila dollari, smercianto fino all'ultimo tagliando i 484.831 biglietti disponibili per le date nel Vecchio Continente. E, alle spalle di Mick Jagger e compagni, è spuntato Vasco Rossi. Il "Live Kom 014" ha incassato al lordo 26 milioni di dollari, e ha lasciato invenduti al box office poco più di settemila biglietti, ma con solo sette date tra Roma e Milano il Komandante ha saputo distanziare - e di molto - diversi illustri colleghi. La Dave Matthews Band, per esempio, che pur rimanendo on the road da maggio a luglio negli USA - e quindi davanti a una platea amica e fedele - si è fermata a 21 milioni e 744mila dollari, o Michael Bublé, che con una manciata di date tra gli USA e il suo Canada si è fermato a poco più di sei milioni, così come Cher, attiva da fine giugno sulla west coast americana. E anche tra gli inseguitori non mancano le sorprese: Marco Borsato, un Carneade dalle nostre parti ma amatissimo nei Paesi Bassi, dove ha conquistato il pubblico rileggendo le hit del pop italiano nella lingua locale, con una sola residency di tre date al Palazzo dello Sport di Anversa ha incassato poco meno di 2 milioni e 700mila dollari, più di quando Prince abbia incassato - nella stessa venue, ma con una data unica. Che - in ogni caso - in termini di incassi ha battuto Black Sabbath, Miley Cyrus e Arcade Fire, tutti passati dalla stessa arena ma con risultati meno brillanti.