A poche ore dall'annuncio della ristrutturazione EMI che prevede un taglio di 1.500 dipendenti e del 20 % del cast artistico (vedi News), l'organigramma internazionale di vertice dell'azienda subisce un terremoto: esce di scena Emmanuel de Buretel, il “Napoleone” francese che guidava le operazioni EMI in Europa continentale e a cui riportava anche il presidente e amministratore delegato della filiale italiana Riccardo Clary: sostituito improvvisamente da Jean-François Cecillon, connazionale che aveva diretto in passato la EMI inglese e che prima di allora aveva già lavorato alle dipendenze dell'attuale numero uno della major (francese anche lui) Alain Levy, come direttore marketing della Polydor/A&M (successivamente era diventato amministratore delegato in Europa della Sega, società leader nel campo dei videogiochi, restando legato al mondo musicale come consulente). <br> La mossa, ha annunciato la società, prelude al lancio di un programma di ristrutturazione in tutta Europa con cui lo stesso de Buretel, pare, non fosse d'accordo. Nel ringraziare (come si fa in questi casi) de Buretel per l'opera svolta alla guida di EMI e Virgin, Alain Levy ha spiegato che la società ha bisogno di “muoversi verso una nuova fase di sviluppo dell'attività in Europa continentale, una regione che ha subìto fortemente l'impatto della pirateria e che sta vivendo rapidi cambiamenti in termini di nuove tecnologie e richieste dei consumatori”.