L'intenzione delle major discografiche Universal e Sony Music di vendere il pacchetto di maggioranza della piattaforma di video musicali Vevo è ormai confermata da molteplici fonti: secondo il sito re/code, tuttavia, prima di potersi proporre a un investitore la società ha necessità di riequilibrare il suo conto profitti e perdite. Vevo, ricorda re/code, genera ogni mese sei miliardi di visualizzazioni e lo scorso anno ha incassato 250 milioni di dollari grazie agli spot pubblicitari che precedono la visione di filmati e videoclip. Il problema è che oltre il 90 per cento di quelle somme è destinato ai fornitori e distributori di contenuti, case discografiche, editori musicali e Google (proprietaria di YouTube, il partner principale, e a sua volta investitore di Vevo); quel che rimane non è per ora sufficiente a tenere in attivo il bilancio e costringe la società a operare costantemente in perdita. Per questo motivo, spiega un'altra fonte online (The Information), le major proprietarie hanno incaricato Goldman Sachs e il Raine Group di raccogliere sul mercato capitali aggiuntivi. Queste ultime starebbero anche cercando di convincere Universal e Sony a ridursi volontariamente la quota di ricavi - attualmente valutata intorno al 55 per cento - così da consentire a Vevo di generare profitto e di alzare il suo valore di mercato: la loro rinuncia a pochi punti percentuali, secondo alcuni calcoli, potrebbe fare salire la valutazione a una cifra compresa tra i 700 milioni e il miliardo di dollari. Il potenziale della piattaforma è giudicato altissimo, e molti sono i nomi che si fanno a proposito di aziende interessate all'acquisto (circolano i nomi di Liberty Media e Chernin Group, oltre a quello di DreamWorks Animation che avrebbe già presentato una proposta formale, ma qualcuno parla anche di un interesse da parte dei pesi massimi del Web come Apple, Amazon, Yahoo e la stessa Google). Tuttavia al momento, secondo un insider che ha avuto accesso ai bilanci, la società "vale meno di zero. Perché qualcuno si decida a rilevarla, bisognerebbe pagarlo".