Universal Music è pronta a cedere una parte del suo capitale a risparmiatori e investitori estranei alla compagine sociale? L'ipotesi circola negli ambienti economici dopo la diffusione della notizia che il top management del gruppo è “in tour” (tre tappe: martedì 27 a Londra, mercoledì a Parigi e giovedì a New York) per incontrare gli analisti finanziari e spiegare i progressi compiuti nel tentativo di recuperare redditività in un mercato afflitto dalla pirateria e dal calo dei consumi. <br> Ai tre meeting presenzia tutto lo stato maggiore dell'etichetta, composto dal presidente e ceo Doug Morris, dal chief operating officer Zach Horowitz, dal presidente della divisione internazionale Jorgen Larsen e dal responsabile finanziario Nick Henry. Alcuni esperti gettano comunque acqua sul fuoco. Il collocamento pubblico di una quota delle azioni, sostengono, avrebbe senso solo una volta completato il programma di riduzione dei costi e di recupero dell'efficienza: un intervento che potrebbe richiedere anni prima di potersi considerare concluso, se si tengono a mente gli ultimi risultati di bilancio che hanno visto precipitare i ricavi operativi da 660 a 81 milioni di dollari in un solo anno.