Il pay per play (letteralmente, "paga per suonare") non riguarda solo i gruppi emergenti e amatoriali, ai quali - nel Regno Unito è una pratica diffusa, qui meno - viene chiesto dai gestori dello spazio presso il quale vogliano organizzare un concerto un contributo a mo' di equa ripartizione del rischio di impresa: anche al fronte di una fama ormai più che consolidata, a milioni di copie vendute in tutto il mondo e a tour andati sold-out si può ricevere un'offerta che, invece che un cachet dopo una prestazione dal vivo - preveda un contributo da versare prima di salire sul palco. La National Football League americana, potente federazione che organizza il Super Bowl, la finalissima del campionato di football statunitense, sa di avere nell'halftime show - il concerto (live on tracks, è bene specificarlo, cioé con la base musicale preregistrata sulla quale si esibisce veramente dal vivo solo il cantante) che si tiene usualmente tra le due riprese dell'incontro, una delle vetrine più ambite sul panorama mondiale: con oltre 115 milioni di telespettatori fatti registrare durante il concerto di Bruno Mars e Red Hot Chili Peppers, lo scorso anno, un passaggio sulla ribalta installata il mezzo al campo da gioco è chiaro che faccia gola ai management delle star mondiali. Perché allora, devono aver pensato il vertici della NFL, non farsi pagare? Il Wall Street Journal riferisce che - seppur informalmente - i vertici della federazione abbiano lanciato la proposta a tre "prime scelte" per la prossima edizione della manifestazione, cioé Coldplay (nella foto), Rihanna e Katy Perry, ricevendo - come era prevedibile - una risposta piuttosto fredda. Eppure, assicura l'autorevole testata economica statunitense, i dirigenti della NFL pare che, almeno per il momento, non siano intenzionati ad arretrare: evento mondiale di incredibile risonanza mediatica, l'halftime show - oltre che sull'audience sconfinato - può essere sfruttato anche come volano per l'avvio di campagne promozionali in vista di nuove pubblicazioni o iniziative particolari. Un gioco, per chi lo propone, che vale la candela: sarà da vedere se le controparti, ora, sapranno farsi convincere.