Preso atto del restringimento progressivo delle vendite e dei fatturati dell'industria discografica, la Universal Music ha come obiettivo il recupero dei margini di profitto, da perseguire attraverso un'ulteriore riduzione dei costi: e per farlo è pronta a tagliare altri posti di lavoro e a ridurre gli investimenti di marketing (225 milioni di euro annui complessivi di risparmio) e a ridimensionare costi di registrazione e anticipi agli artisti (del 18 %, pari a circa 40 milioni di euro). E' questa, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, la ricetta di risanamento che il top management del gruppo, capeggiato da Doug Morris, ha presentato a investitori e analisti finanziari durante il “tour” che nei giorni scorsi ha toccato Londra, Parigi e New York (vedi News). <br> La major discografica, che negli Stati Uniti ha alzato del 4 % il prezzo di listino delle novità discografiche, si aspetta un'ulteriore riduzione di fatturato del 5,5 %, ma ha buone aspettative sulla crescita del mercato dei download digitali: 70 milioni di euro quest'anno, 200 milioni nel 2005.