Il mercato della musica digitale diventa ogni giorno di più un campo di battaglia su cui si fronteggiano i grandi marchi aziendali. Dopo Apple Computer, Coca-Cola, Sony e il colosso della distribuzione americana Wal-Mart, anche il gruppo Virgin e MTV hanno in serbo programmi bellicosi sul fronte del downloading a pagamento. La società di Richard Branson, in collaborazione con MusicNet, lancerà un nuovo servizio in Gran Bretagna e negli Stati Uniti a fine estate; e, sempre in collaborazione con la joint venture costituita da RealNetworks, Bertelsmann, BMG, EMI e Time Warner, anche il network leader mondiale della TV musicale è atteso al debutto di una nuova piattaforma di distribuzione musicale entro l'anno. <br> MusicNet mette a disposizione in entrambi i casi tecnologia, infrastrutture e un catalogo di brani acquisiti in licenza da tutte le maggiori case discografiche; MTV, dal suo canto, mette in gioco la forza di un marchio che vanta un enorme potere di influenza sui ragazzi di tutto il mondo. Gli interessati hanno rifiutato per il momento di rilasciare dichiarazioni, e dunque non si sa se i prezzi del “negozio” MTV saranno identici a quelli praticati dai servizi più popolari (in un momento in cui i dirigenti della Apple sono impegnati in discussioni con le major che vorrebbero ritoccare i listini delle hits e dei titoli novità); né se, analogamente a Virgin, adotterà il formato di compressione e le tecnologie di protezione di Windows Media Audio anziché quelle fornite da RealNetworks come fa ad esempio MusicNet@AOL. Quel che è sicuro è che i pionieri della musica on-line come Napster, Rhapsody e MusicMatch e il leader di mercato iTunes devono prepararsi a reggere una nuova onda d'urto.