Brutte notizie per i vertici di ReDigi, società che aveva causato un certo trambusto nel music business proponendo un servizio di compravendita di file digitali "usati" - acquistati su piattaforme come iTunes - in base al principio che impedisce ai detentori dei diritti di proprietà intellettuale di bloccare il commercio di prodotti di seconda mano (come libri o Cd). Un giudice distrettuale che già si era occupato della causa intentata dalla Capitol Records, Richard Sullivan, ha infatti stabilito che l'amministratore delegato John Ossenmacher e il direttore tecnico Larry Rudolph possano essere ritenuti colpevoli di violazione del copyright come sostiene la controparte: secondo i legali della casa discografica, infatti, Ossenmacher e Rudolph sono direttamente responsabili dello sviluppo del modello di business e della piattaforma tecnologica del sistema, e come tali possono essere chiamati direttamente in causa per un'azione di risarcimento danni. Nell'aprile del 2013 lo stesso giudice aveva respinto le tesi della difesa, ritenendo che la compravendita di musica liquida e di file immateriali non possa essere comparata a quella di un oggetto fisico dal momento che "l'incorporazione di un file digitale musicale su un nuovo hard disk costituisce una riproduzione". L'originale idea commerciale sviluppata da ReDigi, insomma, non sembra destinato a sopravvivere, anche se al momento il sito della società è ancora attivo.