Il curatore fallimentare che si sta occupando della liquidazione della catena Virgin Retail Italy e dei suoi megastore italiani (vedi News) ha disposto la permanenza in attività del solo punto vendita di Bergamo ai fini dello smaltimento delle ultime scorte di magazzino: definitivamente chiusi, oltre al megastore milanese di Piazza del Duomo, i negozi di Padova e di Bologna. La società, che ha dovuto anche incassare anche una sentenza di condanna per comportamento antisindacale nella vertenza promossa dall'organizzazione sindacale Filcams/CGIL, non è riuscita a trovare acquirenti per nessuno dei suoi esercizi commerciali. <br> L'avvio della procedura fallimentare ha rivelato, nelle ultime settimane, le dimensioni del dissesto finanziario Virgin: secondo un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore lo scorso mese di aprile, sotto la gestione di Lauretta Alessi (subentrata nell'estate del 2002, vedi News), il gruppo aveva sì ridotto le perdite di gestione (da 600 mila a 450 mila euro) ma anche il fatturato (da 13 a 11 milioni di euro) senza riuscire a raddrizzare la situazione patrimoniale e l'esposizione debitoria (deficit di 85 mila euro). Fallita (a novembre) anche la Titansound, un'altra catena di proprietà dell'imprenditrice romagnola, il crack della Alessi ha prodotto la chiusura di otto punti vendita e la perdita del lavoro per una settantina di dipendenti.