La major britannica fatica a riassestare i conti (profitti al lordo delle tasse in calo di quasi il 9 % nel periodo marzo 2003/2004: 163,3 milioni di sterline), ma recupera competitività sui mercati aumentando la sua “market share” mondiale dal 12,7 a l 13,2 %. <br> In realtà, e nonostante le ottime vendite degli ultimi album di Norah Jones, Coldplay e Robbie Williams, anche il fatturato della EMI ha subìto un calo nell'ultimo esercizio finanziario, - 1,4% (per un valore totale di 2,1 miliardi di sterline): ma molto inferiore a quello incassato dal settore nel suo complesso, - 5,6 %, cosicché la società ha potuto recuperare terreno su alcuni dei principali concorrenti. <br> Il pilastro più solido dell'edificio EMI si conferma la società di edizioni musicali, EMI Music Publishing, che ha ancora incrementato il giro d'affari (+1,1 % a valuta costante, quasi 398 milioni di sterline) grazie a maggiori incassi nei settori delle sincronizzazioni (cinema, TV, pubblicità) e delle pubbliche esecuzioni, tali da compensare la riduzione delle royalty fonomeccaniche legate alle vendite dei dischi. I maggiori successi editoriali del gruppo, nell'ultimo anno, derivano da canzoni firmate da artisti come Pink, Jay-Z e Cathy Dennis. <br> Nel commentare i risultati, il presidente EMI Eric Nicoli ha informato che la società sta completando il piano di liquidazione delle sue fabbriche di CD in Europa e Stati Uniti (cedute in “outsourcing” a imprese specializzate) nonché la riorganizzazione di alcune sue etichette. L'obiettivo, ha spiegato, è quello di affermarsi come “una società di contenuti, agile e in costante progresso”.