Sarà interessante, tra qualche mese, misurare gli effetti pratici e psicologici della nuova legge Urbani (che usa il pugno di ferro contro il file sharing a scopo di profitto, adottando una linea più morbida verso il downloading “privato”) sul comportamento di chi, nel nostro paese, scarica abitualmente film e musica da Internet. Un primo segnale, nel frattempo, arriva da un sondaggio realizzato dall'istituto di ricerche ACNielsen CRA per conto di FPM, l'organizzazione antipirateria del settore musicale: e sembra indicare un calo dell'abitudine di procurarsi musica gratuitamente in rete, complice anche l'opera di informazione e la lotta ai “pirati” telematici a cui l'industria discografica si è dedicata negli ultimi tempi. <br> Nielsen ha intervistato sull'argomento 4.700 italiani dai 14 anni in su, mettendo a confronto le risposte fornite nel dicembre 2003 con quelle dell'aprile 2004, quando i contenuti del nuovo decreto legge erano già stati resi noti dagli organi di stampa: ne risulterebbe che il pubblico nazionale è oggi più consapevole del rischio di incorrere in sanzioni ed in azioni legali quando si scarica illegalmente musica da Internet (dichiara di esserne a conoscenza il 24,2 %) e che “solo” il 56 % di coloro che pratica abitualmente il downloading intende continuare a farlo anche in futuro (erano il 67,5 % a dicembre 2003); mentre è in forte diminuzione anche il numero di coloro che sono convinti che non ci sia nulla di male nell'acquistare o avere in casa un CD masterizzato (dal 51,2 % al 37,4 %). Risulta in calo, dal sondaggio, anche l'uso dei sistemi peer to peer come canale preferenziale per procurarsi musica gratis: alla flessione dei siti più celebri e monitoriati, Winmx (dal 61 al 42,2 %) e KaZaA (dal 39,9 al 22,6 %), corrisponde la crescita più modesta di alternative come emule e Bearshare (dal 4 all'11 %). Anche, probabilmente, per timore di ritorsioni e punizioni, si preferisce utilizzare i computer di scuole, università e uffici per scaricare a sbafo, piuttosto che collegarsi alla rete da abitazioni private. <br> Le dimensioni del fenomeno restano tuttavia rilevanti: più di un italiano su cinque (11,4 milioni di persone) di età superiore ai 14 anni possiede un CD masterizzato, mentre sarebbero circa 3,8 milioni (il 7,6 % del totale degli utenti Internet nel paese, oltre 17 milioni) coloro che continuano a scaricare musica senza pagare. Il 3,9 % della popolazione, 1,9 milioni di persone, sembra disposto ad acquistare musica da siti legali: ma la percentuale è molto superiore, 17,6 %, se calcolata sul numero dei downloader abituali. Sempre che le intenzioni dichiarate corrispondano alla effettiva realtà dei fatti: il nodo su cui si giocano le aspettative e il futuro dell'industria discografica.