Entra in vigore da oggi, come già annunciato, il conteggio dello streaming nelle classifiche ufficiali dei singoli più venduti elaborate in Italia da GfK Retail and Technology per conto di FIMI. I dati forniti da servizi specializzati come Spotify, Deezer, Google Play,Juke, Napster, Play.me, Rdio, TIMusic e Xbox Live si integrano dunque con quelli delle piattaforme di download come già avviene in altri Paesi (Austria, Finlandia, Germania, Irlanda, Olanda, Norvegia, Sud Corea, Svezia, Svizzera, Regno Unito e USA) sulla base dell'equivalenza standard che parifica 100 stream a un download. Il fattore di conversione verrà comunque rivalutato ogni 4 mesi per tenere contro dell'evoluzione del mercato, mentre per essere conteggiati in modo valido gli stream dovranno durare più di 30 secondi. Gli stessi dati verranno utilizzati anche per quanto riguarda le certificazioni delle vendite e l'assegnazione dei dischi d'oro e di platino (solo per quanto riguarda i singoli: per ora il conteggio degli stream non si applica alla categoria degli album). Anche In Italia, secondo le rilevazioni di FIMI, lo streaming si sta consolidando come la modalità di fruizione musicale in maggiore espansione tra i consumatori (grazie a una crescita del 134 % nel primo semestre 2014 rappresenta oggi il 45 % del segmento digitale). GfK, che si occupa delle rilevazioni, ritiene che ogni settimana in Italia si attivino 16 milioni di stream gratuiti e 4 milioni "premium" (a pagamento). "La nuova classifica è un ulteriore segnale dell’innovazione in corso nel mercato digitale e riflette l’immensa popolarità che lo streaming sta avendo tra i consumatori di musica italiani", conferma il ceo di FIMI Enzo Mazza.