Dopo diversi giorni di stime ufficiose, voci, smentite e controsmentite circa l'effettiva prestazione di "Songs of innocence", il nuovo album degli U2 "regalato" da Apple ai clienti iTunes, sono finalmente arrivati i dati ufficiali: secondo il colosso informatico californiano, che - dopo le polemiche circa l'invasività dell'operazione discografica - nelle ultime ore ha offerto ai propri clienti un tutorial per rimuovere la pubblicazione dal cloud che la propria piattaforma associa agli utenti, dal giorno della sua presentazione - il 9 settembre scorso - all'ideale successore di "No line on the horizon" hanno avuto accesso circa 33 milioni di navigatori. La formula utilizzata per riferire il dato - "avere accesso" - è di rigore: nel conteggio, infatti, non sono conteggiati solo i download effettivi, ma anche i passaggi streaming registrati da iRadio e Beats, i due servizi di Apple paralleli a iTunes. A dirsi molto soddisfatto è Eddy Cue, vice presidente della casa un tempo guidata da Steve Jobs, che ha definito in una nota la prestazione "da record" senza però commentare ulteriormente. Il dato oggettivo, è che al fronte di un potenziale bacino di ascoltatori - dichiarato dalla stessa Apple - di 550 milioni di utenti, il disco sia stato fruito da circa il 6% della platea al quale è stato proposto. Rimangono da chiarire quali siano stati i termini della partnership stretta tra l'azienda informatica e il management del gruppo per la finestra di cinque settimane durante le quali il disco rimarrà disponibile in esclusiva, a titolo gratuito, per gli utenti: secondo il Wall Street Journal, l'accordo - che ad oggi non è stato reso noto, e che molto difficilmente verrà svelato in futuro - avrebbe visto Apple corrispondere al gruppo un totale di 100 milioni di dollari, ovviamente non per un contratto tradizionale legato al numero di copie smerciate - se così fosse, se per ipotesi tutti gli utenti iTunes avessero scaricato il disco alla casa della mela l'album sarebbe costato 20 centesimi di dollaro a copia - ma per un accordo quadro riguardante tutti i canali distributivi controllati da Apple, compresi quelli operanti nel settore streaming. Una cifra che - anche se dovesse essere reale - per la casa produttrice di iPad e iPhone rappresenta poco più che una piccola spesa quotidiana: con una capitalizzazione pari a oltre 729 miliardi di dollari e una liquidità pari a 165 miliardi di dollari, 100 milioni di dollari paiono più il budget di una discreta festa aziendale. Al netto, ovviamente, della pubblicità gratuita, della quale - pur di riflesso - stanno beneficiando anche gli U2...