Da un anno e mezzo MTV Italia non è in regola con il pagamento di artisti e case discografiche per i videoclip trasmessi quotidianamente sui suoi canali televisivi nazionali. Lo sostiene SCF (Società Consortile Fonografici), l'agenzia incaricata di raccogliere i diritti di broadcasting di spettanza dell'industria discografica e che per conto delle etichette associate (tutte le major e numerose società indipendenti) ha deciso di adire le vie legali contro il colosso della TV musicale, così come aveva fatto in passato con altre emittenti (Rete A All Music, con cui peraltro la vertenza si è risolta l'estate dello scorso anno: vedi News). <br> Una citazione in giudizio nei confronti di MTV Italia S.r.l. è stata depositata oggi, martedì 8 giugno, al Tribunale di Roma. Motivo del contendere, spiega un comunicato emesso dalla stessa SCF, “è la mancata regolarizzazione del canale televisivo terrestre e satellitare MTV Italia e dei due canali televisivi satellitari MTV Hits e MTV Brand:new relativamente al pagamento dei 'diritti connessi' al diritto d'autore, dovuti da tutte le emittenti radiotelevisive per l'uso pubblico delle registrazioni musicali”. SCF ricorda che, una volta scaduto un accordo triennale siglato per il periodo 2000-2002 quando MTV faceva capo a una società chiamata Beta Television, le parti si erano nuovamente incontrate nel luglio del 2002 impegnandosi a rinegoziare un nuovo contratto di licenza entro il 31 dicembre dello stesso anno. Tre diverse ipotesi di accordo sarebbero state successivamente discusse, ma senza alcun esito: di qui la decisione di SCF di intentare un'azione legale diretta ad ottenere il pagamento delle somme non corrisposte, il risarcimento dei danni subiti e la regolarizzazione dei rapporti per il futuro (che peraltro è già stata concordata con l'altra emittente del gruppo Telecom Media Italia, La 7). <br> Gianluigi Chiodaroli, presidente di SCF, definisce il comportamento di MTV Italia “dilatorio e sfuggente”. “La scelta giudiziaria”, aggiunge, “si è resa purtroppo necessaria, anche per rispetto e coerenza nei confronti di tutte le altre emittenti televisive nazionali e locali, Mediaset e Rai comprese, che da tempo corrispondono quanto dovuto ai produttori discografici ed agli artisti”. MTV (che in Italia ha un accordo diretto con l'AFI) sostiene di pagare i diritti di trasmissione all'estero, in virtù di un accordo stipulato con la società inglese VPL per il territorio internazionale: ma secondo SCF quel contratto escluderebbe il repertorio delle etichette indipendenti quanto le produzioni nazionali delle major. Il caso sembra stare molto a cuore all'agenzia di “collecting” al di là del valore delle somme in gioco: soprattutto considerando che la capogruppo di MTV, Telecom, si muove nei business attuali e potenziali della telefonia cellulare e della TV “mobile”, aree in cui la raccolta di diritti musicali è considerata di importanza strategica dall'industria del settore.