Trenta denunce penali in Italia (dove però i processi devono ancora iniziare). Diciassette rei confessi in Danimarca (che hanno accettato di pagare gli indennizzi richiesti dalle case discografiche: 3 mila euro a testa, in media). “Punizioni” esemplari in Germania (dove un ventitreenne residente a Cottbus che aveva messo in condivisione 6 mila mp3 illegali ha conciliato una multa da 8 mila euro). <br> La guerra dell’industria discografica europea al file sharing illegale e all’uso “improprio” delle piattaforme peer-to-peer raccoglie i primi frutti mentre prepara una nuova fase d’attacco che coinvolgerà, questa volta, anche Regno Unito, Svezia e Francia (dove un coinvolgimento governativo diretto nella lotta alla pirateria digitale è stato annunciato dal ministro dell’Industria, Patrick Devedjian). La strategia che prevede di scovare casa per casa i privati che rendono condivisibile gratuitamente attraverso il Web una gran massa di materiali protetti dal diritto d’autore continua a suscitare critiche nella comunità on-line e anche tra alcuni esperti di diritto, ma sembra risultare piuttosto efficace: la quantità di musica pirata disponibile su Internet, che aveva raggiunto nel giugno 2003 il suo picco massimo di 1 miliardo e 100 mila file, è scesa oggi a 800 milioni di file (erano 900 milioni a gennaio). <br> Il fenomeno, come si vede, è tutt’altro che debellato, nonostante cresca la consapevolezza tra gli utenti che il file sharing non autorizzato è reato (dichiara di esserne cosciente il 70 % degli inglesi, francesi, tedeschi e danesi interpellati da un recente sondaggio): tanto da consigliare al presidente dell’IFPI (l’organizzazione internazionale dei discografici), Jay Berman, di evitare toni trionfalistici e ottimismi prematuri. Ma intanto l’industria musicale è convinta di avere imboccato la strada giusta, usando il bastone e la carota: alla moltiplicazione delle azioni civili e penali si accoppia il sostegno ai siti legali e a pagamento di download, cresciuti poderosamente nel numero (un centinaio nel mondo, la metà dei quali in Europa) e più lentamente, ma stabilmente, nel traffico (una media di mezzo milione di download al mese sui siti gestiti dal distributore OD2).