Apple Computer non aumenterà i prezzi dei download musicali, come anticipato da più fonti (vedi News); e la casa di Cupertino, anzi, ha intenzione di rendere più economico l'acquisto degli iPod, i popolarissimi lettori portatili di musica digitale che del negozio on-line iTunes rappresentano il terminale privilegiato. Lo ha rivelato l'amministratore delegato del colosso informatico californiano, Steve Jobs, nel corso di un'intervista rilasciata al Wall Street Journal e pubblicata lunedì scorso (14 giugno) sull'edizione europea del prestigioso foglio economico. “Abbiamo appena terminato di rinnovare i nostri contratti con le società discografiche”, ha raccontato Jobs al giornalista Walter S. Mossberg durante una conversazione “dal vivo” alla conferenza D: All Things Digital di Carlsbad, in California. “In quell'occasione abbiamo espresso vigorosamente la nostra opinione che il consumatore non vuole pagare più di 99 centesimi a canzone. Risulta anche che le case discografiche facciano più profitto in questo modo che quando vendono un intero CD. No, i prezzi di iTunes non saliranno”. Mentre a proposito dell'iPod, gioiellino hi tech apprezzatissimo per design e contenuti tecnologici ma criticato per i prezzi non proprio popolari, il boss di Apple ha ammesso: “Ci stiamo lavorando sodo. E' vero, l'iPod è un piccolo computer, ma non siamo contenti di venderlo a 300 o 400 dollari”. <br> La chiacchierata a tutto campo tocca anche le insanabili differenze culturali tra industrie tecnologiche e dei “contenuti” (“i progressi sono lenti, perché non c'è comprensione reciproca: è un problema di diverse esperienze) e l'argomento della distribuzione on-line dei film (“l'industria cinematografica è molto più matura di quella musicale, per quanto riguarda le strategie di distribuzione: per lei il vero pericolo sono i masterizzatori di Dvd”). Immancabile la stoccata alla Microsoft: perché i consumatori devono pagare le conseguenze della “guerra di religione” con Bill Gates, chiede l'intervistatore riferendosi al fatto che molti file legalmente disponibili in rete (nel formato Windows Media Audio) non possono essere riprodotti sull'iPod? “Controlliamo il 70 % del mercato digitale della musica on-line, dovremmo essere noi a fare un passo indietro?”, risponde Jobs. “Se un giorno saremo 50 e 50, eventualmente ne riparleremo”.