Non sono i londinesi Rough Trade e HMV, lo scozzese Fopp, il californiano Amoeba e neppure l'onnipresente Amazon i maggiori venditori di dischi in vinile nel mondo: sembra proprio che il primato spetti invece alla catena statunitense di abbigliamento per giovani Urban Outfitters. "La musica è molto, molto importante per il cliente Urban", ha confermato a Buzzfeed l'amministratore delegato Calvin Hollinger rivendicando la leadership mondiale nel settore dei vinili. Il segreto? La gestione del magazzino, che permette alla società di approvvigionarsi presso un centinaio di altri venditori senza sostenere direttamente i costi dello stoccaggio e approfittando della piattaforma e-commerce per incamerare ordini e soddisfare le richieste del pubblico. Curioso che questo successo nel campo della musica registrata si verifichi proprio nel nomento in cui Urban Outfitters sperimenta un declino complessivo delle vendite legato, sembra, a un ringiovanimento eccessivo della clientela (che disporrebbe di conseguenza di minori risorse economiche). Come noto, pur trattandosi di un fenomeno di nicchia, la domanda di dischi in vinile ha ripreso a crescere dal 2006: lo scorso anno le vendite hanno toccato 6,1 milioni di pezzi (+ 32 %) e il 2014 sembra avviato a registrare risultati ancora migliori.