Già nel luglio scorso Martin Bandier, presidente e amministratore delegato di Sony/ATV (leader mondiale nel mercato dell'editoria musicale, in catalogo anche la maggior parte delle canzoni dei Beatles), aveva dichiarato di voler revocare il mandato di rappresentanza ad ASCAP e BMI, società di collecting statunitensi che svolgono servizi analoghi a quelli della SIAE in Italia: la scelta, dettata dall'impossibilità sancita dai tribunali di delegare solo una parte dei diritti, è legata a una crescente insoddisfazione in merito alle royalty negoziate per i diritti di pubblica diffusione sulle Web radio e i servizi di streaming, e Bandier ne aveva già dato ampia spiegazione in una lettera aperta indirizzata agli autori di canzoni di cui amministra i copyright. Ora giunge notizia che il ritiro della delega potrebbe avvenire a breve, e cioè entro la fine dell'anno: lo scrive il New York Post, pur ammettendo che nessuno ha ancora messo nero su bianco. L'obiettivo resta quello di negoziare accordi diretti di licenza con gli utilizzatori, innescando procedure più efficienti, veloci, trasparenti e meno costose che potrebbero permettere a Sony di risparmiare decine di milioni di dollari all'anno. In Italia Sony/ATV ed EMI Music Publishing (ora parte della stessa famiglia) affidano da tempo a un consorzio denominato Solar la gestione delle licenze sul repertorio angloamericano per quanto riguarda i canali mobile e on line. Sugli altri canali, e sul repertorio locale, resta in vigore il mandato della SIAE (e non sembra sussistere, per il momento, alcuna eventualità che la società decida di ispirarsi al modello americano).