La Russia in via di occidentalizzazione di Vladimir Putin resta ciò nonostante uno dei maggiori esportatori mondiali di CD, DVD e CD-Rom pirata: tanto che le industrie americane del cinema, della musica e del software stanno facendo forti pressioni sul governo Bush affinché provveda a tagliare le agevolazioni commerciali al paese se entro ottobre non farà registrare significativi progressi nella lotta alla contraffazione. <br> Grazie ad un programma noto come “Generalized System of Preferences” (che riguarda anche altri forti produttori/esportatori di materiale piratato, come il Brasile), la Russia gode della possibilità di esportare molti prodotti negli Stati Uniti senza dover pagare dazi doganali. Approfittando di questa possibilità, nel 2003 il paese ha esportato merci negli Usa per un valore di 430 milioni di dollari; nello stesso arco di tempo, secondo le stime della International Intellectual Property Alliance, l’industria nordamericana del copyright (musica, cinema, software) avrebbe perso 1,13 miliardi di dollari di fatturato proprio per colpa dell’invasione di “falsi” in arrivo dall’Europa dell’Est. Nel mirino degli Stati Uniti, oltre a Russia e Brasile, ci sono anche altri paesi, come Libano, Kazakistan, Uzbekistan, Pakistan e Repubblica Dominicana.