La piattaforma di streaming musicale Grooveshark ha definitivamente chiuso i battenti dopo dieci anni di attività costellati da controversie e polemiche: a darne notizia è un messaggio diretto agli utenti comparso nelle ultime ore sulla homepage del sito. "Abbiamo iniziato dieci anni fa con l'obbiettivo di aiutare gli appassionati a condividere e a scoprire nuova musica. Ma - nonostante le migliori intenzioni - abbiamo fatto gravi errori. Abbiamo sbagliato nel non assicurarci le licenze dai titolati dei diritti della grande quantità di musica che abbiamo in archivio. E questo è stato uno sbaglio, del quale ci scusiamo, senza riserve. Come parte dell'accordo raggiunto con le etichette discografiche, abbiamo acconsentito a cessare immediatamente le operazioni, cancellando tutte le opere coperte da diritto d'autore e cedendo il controllo di questo sito, della nostra app per mobile, e tutte le proprietà intellettuali inclusi i nostri brevetti e la registrazione del marchio" La cessazione delle attività di Grooveshark è direttamente connessa al processo che inizierà a breve presso il tribunale di New York, dove il giudice Thomas Griesa e la corte chiamata a deliberare sulla controversia potrebbero infliggere a Grooveshark un sentenza di risarcimento monstre da oltre 700 milioni di dollari, calcolando una pena di 150mila dollari a canzone sfruttata senza permesso.