E' stata depositata negli Stati Uniti, da parte dell'etichetta discografica 19 Recordings, la richiesta di permesso per portare in giudizio Sony Music. La 19 Recordings, che rappresenta, fra gli altri, Kelly Clarkson, Clay Aiken e Carrie Underwood, intende questionare sul fatto che gli ascolti in streaming vengono considerati, da Sony e ai fini del pagamento delle royalty, come "vendite" o "distribuzione" anziché, come alla 19 Recordings sembrerebbe più corretto, come "trasmissioni" (categoria che prevede royalty maggiori). Ovviamente l'importanza di questa azione legale va ben oltre il caso specifico della 19 Recordings, perché la sentenza, quando arriverà, riguarderà l'intera industria musicale e il modo in cui remunera gli artisti. Proprio in questi giorni è stato diffuso, dopo un leaking, il contratto fra Sony Music e Spotify: la Sony avrebbe ricevuto 25 milioni di dollari di anticipo per i primi due anni, e ci si domanda se questo denaro sarà ridistribuito agli artisti o resterà nelle casse della major.