La Moog Music, azienda produttrice del celeberrimo sintetizzatore modulare iscritto a buon diritto (quasi) quanto la chitarra elettrica nella storia del rock (e al quale Rockol ha dedicato un corposo speciale in occasione del cinquantesimo anniversario dalla commercializzazione), ha ceduto ai propri dipendenti il 49% delle proprie azioni: l'operazione, ufficializzata dal proprietario della storica manifattura di Asheville, Nord Carolina, lo scorso martedì, prevede un fondo al quale potranno partecipare tecnici e impiegati - sessanta persone in tutto, ad eccezione del figlio di Adams, anche lui dipendente, al quale non verrà consentito l'accesso, che potranno scegliere le modalità della propria adesione. Intervistato dal New York Times, Adams ha voluto chiarire la finalità dell'operazione: "E' il mio piano pensione definitivo: stavo cercando un modo per ritirarmi, e questa è la mia exit strategy. Avrei potuto vendere l'azienda a un compratore strategico o a un marchio di abbigliamento. Ma credo che continuerà a crescere, e che tenere il 51% sia più che sufficiente" Già il fondatore della società - e inventore dello storico sintetizzatore - Robert Moog sognava per la sua azienda una sorta di controllo da parte dei lavoratori stessi: Adams entrò come socio nel marchio nel 2002, quando la compagnia - ridotta a soli nove dipendenti, per giunta in arretrato di tre mensilità - stava vivendo uno dei suoi momenti di crisi peggiore. Successivamente, il pronto lancio sul mercato di un nuovo prodotto - il Minimoog Voyager - permise di ripianare in tempi relativamente brevi la situazione. Al 2015 la Moog Music vanta un incremento del fatturato medio del 185 circa costante da dodici anni a questa parte.