Nel suo intervento di apertura al “Plug In” in corso a New York, Charles Goldstuck – Presidente e COO di BMG North America – ha tracciato un breve bilancio dello stato della musica digitale. Ne ha dapprima evidenziato le tappe piu’ importanti degli ultimi dodici mesi (tra le altre: l’introduzione della classifica settimanale sui download di Soundscan; le acquisizioni di Real su Rhapsody e di Bronfman su Warner Music; gli accordi per la distribuzione dei “true tones” tra la discografia e i maggiori carrier telefonici), per poi sottolineare i “trend” in atto nell’industria (crescita del DVD, concentrazione tra le major, taglio ai roster).<br> Inevitabile il richiamo (piu’ volte) a cio’ che oggi incarna al meglio la musica digitale, ovvero l’iPod della Apple. A proposito del cui fondatore e presidente, Steven Jobs, il dirigente discografico ha usato parole di grande gratitudine: “Dobbiamo tutti molto a Steve Jobs, perche’ ha dimostrato come sia possible creare con determinazione un mercato significativo in breve tempo. Ha fatto da solo e ha fornito alla discografia l’investimento che essa oggi non puo’ permettersi; ha rischiato in proprio, mettendo in gioco le sue risorse economiche e la sua reputazione; ed ha sviluppato la sua strategia su due fronti, creando la piattaforma e sviluppando il marketing in modo molto aggressivo.”