Sony e BMG hanno superato l’ultimo ostacolo sulla strada che porta alla fusione delle rispettive attività discografiche (vedi News): come ampiamente atteso, anche l’antitrust americano, la Federal Trade Commission, ha approvato il “merger” che ridurrà da cinque a quattro le major discografiche multinazionali creando una società in grado di rivaleggiare con la leader di mercato Universal Music. <br> “E’ stata una decisione difficile”, ha spiegato tuttavia il commissario della FTC Mozelle W. Thompson: che pur mostrandosi preoccupato per la crescente concentrazione in atto nel settore ha detto di non aver riscontrato prove sufficienti di possibili ripercussioni negative dell’operazione sulle condizioni concorrenziali del mercato, soprattutto in considerazione del fatto che il potere crescente di alcune catene di rivenditori è in grado di contrastare i potenziali “cartelli” tra case discografiche. Di qui la decisione di accodarsi, a poco più di una settimana di distanza, alle decisioni della Commissione Europea e di Mario Monti.