"Happy birthday", la canzone di buon compleanno conosciuta in Italia come "Tanti auguri a te", è di pubblico dominio e non può essere soggetta a rivendicazioni da parte di privati o società: questa la sentenza con la quale il giudice della corte federale di Los Angeles George King ha messo la parola fine a una vertenza legale avviata ormai due anni fa dalla Warner Music, che ne rivendicava il diritto d'autore. L'etichetta chiedeva un riconoscimento pari a 1500 dollari americani per ogni esecuzione del brano contenuta in lungometraggi e altre opere coperte da diritto d'autore, basandosi su una licenza acquisita nel 1988, quando la multinazionale incorporò il Birch Tree Group, che a sua volta possedeva le edizioni - detenute dalla Clayton F Summy Co - di "Good morning to all", filastrocca per bambini scritta nel 1893 dalle sorelle Mildred e Patty Hill sulla quale è basato il notissimo brano. A sollevare il caso sono stati Rupa Marya e Robert Siegel, due documentaristi che stavano preparando un film su "Happy birthday": nella sentenza che respinge le richeste della Warner si specifica come il copyright originale fosse inteso solo sull'arrangiamento della canzone, non sulla canzone stessa, avendo Summy - a suo tempo - non registrato i diritti per il testo. "Le sorelle Hill cedettero a Summy i diritti sulla melodia e sugli arrangiamenti di piano basati sulla melodia, ma non sul testo" Si stima che dal 1988 - anno nel quale la Waner ha iniziato a reclamare i diritti sulla canzone - grazie a "Happy birthday" il gruppo statunitense con quartier generale a New York abbia incassato complessivamente due milioni di dollari. Una cifra cospicua, che sarà oggetto di disputa - come hanno riferito alla BBC gli avvocati di Marya e Siegel - nella seconda parte del processo: "Nella seconda parte del processo, che ci auguriamo inizi presto, chiederemo alla corte di ordinare alla Warner la restituzione dei soldi a chiunque abbia pagato la licenza per l'utilizzo di 'Happy birthday', almeno da 1988 in poi"