Sembra pagare, la politica di taglio radicale dei prezzi che RealNetworks ha deciso di praticare (a tempo determinato, tre settimane) sul suo servizio di musica digitale Rhapsody al grido di “Freedom of choice”, libertà di scelta. L’azienda di Rob Glaser ha introdotto la settimana scorsa un listino scontato che dimezza in pratica i prezzi correnti di mercato, consentendo di scaricare singole canzoni a mezzo dollaro l’una e interi album in formato digitale compresso a 5 dollari. Nello stesso tempo, sulle orme di Napster si è accordata con l’Università del Minnesota e la celeberrima UCLA di Berkeley, California, per offrire agli studenti degli atenei un abbonamento a Rhapsody a tariffe speciali, circa 3 dollari al mese (più 0,79 per masterizzare le canzoni su CD vergini): obiettivo, convertire alla musica digitale legale gli aficionados del file sharing pirata. <br> La società di Seattle ha spiegato di aver concordato i prezzi con le case discografiche, e sostiene che anche a queste condizioni il servizio può restare in attivo e produrre profitti: durante la prima settimana di promozione, Rhapsody avrebbe smerciato oltre un milione di canzoni, incrementando di molto il suo ritmo routinario di vendite. Un concorrente temibile per Napster e per Apple, già infuriata con Glaser e intenzionata ad adire le vie legali contro il nuovo software Harmony che consente di ascoltare i brani scaricati da Rhapsody anche sui lettori iPod (vedi News)?