Qual è il livello medio del turpiloquio nelle canzoni sulla scena internazionale? E qual è il genere più volgare? E la parolaccia più usata? A queste domande ha provato a rispondere uno studio condotto per Musixmatch da Varun Jewalikar e Federica Fragapane, basato sul vastissimo database di testi di canzoni del "lyric provider" stesso. Presa in esame la lista degli artisti più popolari sulla piattaforma, e incrociati i dati con i generi delle canzoni presenti e le parolacce e/o imprecazioni da individuare, il primo dato emerso è che - nella musica popolare contemporanea - lo 0,45% delle parole presenti nelle liriche sia una volgarità. Numericamente parlando, giusto per farsi un'idea, si tratta di una parolaccia ogni 234 parole scelte per comporre versi di strofe e ritornelli. Detto questo, e a prescindere dai generi, qual è la parolaccia più utilizzata? Essendo l'indagine condotta su un campione in lingua inglese, e considerando la differenza socio-culturale, non sorprende che sia "shit" ("merda", intesa più che altro come imprecazione che come sostantivo), appaiata al primo posto con "nigga" ("negro", termine già in italiano odioso e discriminante, che però in ambito anglosassone è di fatto tabù - tanto da essere spesso indicato come "n-word"), entrambe al 14%. "Fuck" ("scopare", o "fanculo") e "bitch" ("troia", o "stronza") si difendono bene con - rispettivamente - il 12% e il 9%, che le pone davanti a "dick" e "pussy": gli organi genitali maschile e femminile sono al 2%. "Motherfucker" (insulto letteralmente intraducibile ma generalmente sinonimo del più classico "figlio di puttana") è all'1%. E riguardo ai generi? Molti ascoltatori l'avranno già intuito: l'hip hop, con una parolaccia ogni 47, guida la classifica, forte dell'usatissima triade "nigga", "niggas" e "bitch". Segue - ma a distanza - il metal, con una volgarità ogni 352 parole - le più gettonate hanno tutte indirizzo scatologico-sessuale: "fuck", "fucking" e "shit". L'elettronica ama "fuck", "shit" e "bitch", e con una parolaccia ogni 498 parole si piazza sul gradino più basso del podio, davanti al pop (una volgarità ogni 904 parole, "shit", "bitch" e "fuck" le predilette), all'indie rock e al rock (che seguono a un'incollatura, con le solite "shit", "fuck", "bitch"), lasciando al folk e al country (quest'ultimo con una media pari a una parolaccia ogni 4438 parole) gli scaffali dei dischi delle educande, dove al massimo può scappare ogni tanto un "bum" o "ass" ("sedere"). Maggiori dettagli e curiosità sono disponibili nello studio pubblicato sul sito di Musixmatch.