Scompare definitivamente di scena, in questi giorni, uno dei marchi storici della musica italiana: adeguandosi alle nuove direttive internazionali che predicano uniformità e rinnovamento di immagine in tutto il mondo, Warner Music Italy ha infatti deciso di mettere in soffitta, dal 1° settembre, il “logo” CGD (da diversi anni accoppiato a quello della East West) così come quello della WEA, per pubblicare anche il repertorio locale sotto le insegne classiche della major americana, Atlantic e Warner Bros. L’etichetta Atlantic, di conseguenza, contraddistinguerà i dischi di tutti gli artisti in precedenza legati a CGD East West: a cominciare da Laura Pausini (in uscita a ottobre, vedi News), Nomadi e Paolo Conte; su Warner Bros. usciranno invece, prossimamente, i nuovi album di Cesare Cremonini e di Ligabue. <br> Il marchio WEA ha una solida tradizione alle spalle in Italia (dove esordì nel 1975 con l’apertura della prima filiale locale), ma ancora più lunga e gloriosa è la storia della CGD (l’acronimo stava in origine per Compagnia Generale del Disco), creata dal cantante Teddy Reno nel 1948 e poi rilevata, negli anni ’50, dall’imprenditore di origini ungheresi Ladislao Sugar, uno dei protagonisti chiave della stagione d’oro della discografia italiana. Alla sua morte, nel 1981, gli subentrarono il figlio Piero con la moglie Caterina Caselli, ex cantante di successo già da alcuni anni reinventatasi come produttrice discografica. Al 1989 risale la vendita dell’impresa al gruppo americano Warner Music, a seguito di una grave crisi economico-finanziaria. Da allora la CGD aveva cessato di esistere come etichetta indipendente, diventando una divisione artistica e marketing della major statunitense.