C’era una volta la Zomba di Clive Calder, l’imprenditore sudafricano che due anni fa, fiutati i primi venti contrari, se ne sbarazzò vendendola (a peso d’oro: 2,72 miliardi di dollari, vedi News) ai partner tedeschi della BMG. Oggi degli artefici dei successi di Britney Spears e i Backstreet Boys non è rimasto praticamente nessuno: l’ultimo top manager a fare le valigie è Steven Howard, capo della società di edizioni inglese che alla bandiera Zomba è rimasto fedele per ben 25 anni. “Per me non si è mai trattato di una questione di denaro”, ha detto ricordando i vecchi tempi mentre rassegnava le dimissioni. “Ci rendevamo conto, allora, di costruire qualcosa di speciale, spinti dall’obiettivo di creare la migliore impresa musicale indipendente al mondo. Spero che la cultura, lo spirito e la stoffa tipiche di Zomba continuino a prosperare sotto BMG”. <br> Howard aveva incontrato Calder per la prima volta a Portsmouth, in occasione di un concerto del gruppo ska revival dei Beat (quelli di “Mirror in the bathroom”). In Italia, l’ex general manager di Zomba, Roberto Biglia, fa oggi parte del gruppo dirigente BMG, come direttore generale della Divisione Ricordi.