Mentre la casa discografica del gruppo è impegnata nelle operazioni di “merger” con la tedesca BMG (vedi News), il colosso giapponese ha finalizzato la sua offerta d’acquisto per gli studi cinematografici Metro Goldwyn Mayer, che ne rafforzerebbero notevolmente il peso a Hollywood (si parla del 40 % della produzione) e sul mercato in forte crescita dei Dvd (al suo archivio di 3.500 pellicole, Sony aggiungerebbe le 4.100 del catalogo MGM). <br> Per battere la concorrenza di Time Warner, ritiratasi ufficialmente dalla competizione, la casa del Sol Levante ha messo sul piatto 2,85 miliardi di dollari in contanti (grazie anche al sostegno dei partner finanziari Providence Equity Partners, Texas Pacific Group e DLJ Merchant Banking Partners), accettando anche di accollarsi un debito societario valutato in circa 2 miliardi di dollari. <br> Fondati nel 1924, gli studi MGM hanno cambiato più volte proprietà, finendo sempre per tornare nelle mani di Kirk Kerkorian, il magnate di origini armene che ne entrò in possesso per la prima volta nel 1970 e che oggi, a 87 anni, detiene ancora il 74 % delle quote (si calcola che la sua “liquidazione” valga circa 2 miliardi di dollari): il prestigioso patrimonio che portano in dote include pellicole come “Via col vento”, “Il mago di Oz” e la serie dedicata a James Bond. L’acquisto degli “studios” (abbinato ad un accordo simultaneo con la Comcast per la distribuzione dei film su piattaforme video on-demand e stazioni TV via cavo), rientra nei disegni strategici dell’amministratore delegato di Sony Nobuyuki Idei, intenzionato a rafforzare le sinergie tra le aziende del gruppo nei settori del cinema, della musica, dei videogiochi, di Internet e dell’elettronica di consumo (che oggi è in difficoltà finanziarie, pur assorbendo tuttora i due terzi del fatturato).