Tra gli utenti della rete, anche italiani, è sempre più popolare il negozio russo di musica digitale allofmp3.com: l’interesse crescente è giustificato dai prezzi ultracompetitivi dei download e dalla possibilità di scegliere, grazie al sistema di encoding on-line, il formato di compressione preferito (incluso l’AAC, compatibile con l’iTunes di Apple e il lettore iPod), la velocità di trasferimento dati e dunque il rapporto qualità/prezzo desiderato. Troppo bello per essere vero, probabilmente: tanto che le stesse case discografiche russe si sarebbero già attivate per farlo chiudere e sequestrarne il dominio (come è già successo per servizi simili, vedi russian-cds.com), nonostante i gestori del sito assicurino di essere perfettamente in regola con la legge. <br> La forza di allofmp3.com sta, come si diceva, nei prezzi imbattibili, commisurati sul “peso” dei file invece di essere calcolati per canzone o album scaricato. La tariffa base è di 0,01 dollari a MB, equivalenti grosso modo a 1 dollaro, centesimo più centesimo meno, quando si decide di acquistare e scaricare sul pc il contenuto di un Cd intero: un decimo, o meno, di quanto richiesto da iTunes, Napster, MSN Microsoft o Tiscali (dove le novità costano 1,49 euro), un ventesimo o quasi del prezzo che si paga per acquistare nei negozi i nuovi dischi di Bjork, Libertines o Prodigy (tutti in offerta negli scaffali virtuali dell’emporio digitale russo, 325 mila canzoni e 25.500 album in catalogo, con una buona scelta anche di repertorio pop rock internazionale storico). Agli utenti (è necessario registrarsi preventivamente) è data facoltà di ricevere i file nel formato preferito: MP3, WMA, Ogg Vorbis (tutti fino a 384kbs), MPEG-4 AAC o MusicPack. Il tutto, in apparenza, all’insegna della legalità, grazie alle licenze che la ROMS (Russian Organization for Multimedia and Digital Systems, una via di mezzo tra una SIAE e una FIMI, o SCF, locale) sostiene di poter rilasciare per conto di autori, editori musicali, interpreti, case discografiche e altri detentori dei copyright. “Tutto falso”, ribatte il direttore generale della FIMI Enzo Mazza, che sulla questione ha già detto la sua dialogando sul forum on-line del Popolo della Rete: “ROMS”, sostiene Mazza, “non ha mai avuto l'autorità di fornire licenze per la distribuzione di brani musicali in rete su mandato delle case discografiche, e la stessa legge russa sul diritto d’autore non glielo consente”. “La società”, aggiunge il direttore generale dell’associazione dei discografici italiani, “è già stata diffidata e ritengo che le aziende titolari di diritti stiano intraprendendo i propri passi”. <br> Se così stanno le cose, anche gli utenti italiani rischierebbero la sanzione amministrativa prevista dalla legge sul diritto d’autore (art. 174-ter): multa di 154 euro, aggravata a 1.032 euro in caso di recidiva o di acquisto di un numero consistente di file illegali. Nel momento in cui scriviamo, però, il sito allofmp3.com prosegue indisturbato la sua attività.