Due mesi fa, in luglio, Apple Computer raggiungeva un faticoso accordo con le più importanti indies inglesi riguardo alle royalty sulle vendite di brani digitali attraverso il negozio virtuale iTunes. Ma ancora oggi, sulla versione locale del popolare megastore digitale, non è possibile acquistare dischi di artisti al vertice della popolarità e richiestissimi dal pubblico come Franz Ferdinand ed Eric Prydz (numero uno nelle classifiche dei singoli con “Call on me”) né di personaggi storici del rock britannico come Elvis Costello, Billy Bragg o i T-Rex. <br> Succede che Apple, pur avendo firmato un accordo quadro con l’associazione di categoria Aim e ottenuto le licenze di vendita per migliaia di brani “indipendenti” da etichette come Ministry of Sound, Domino e Ninja Tune, non li abbia ancora convertiti in formato digitale e inseriti nel suo catalogo on-line; mentre altre società, come il Chrysalis Group, dopo aver raggiunto un accordo verbale con la società americana sarebbero ancora in attesa di un contratto formale da firmare. <br> Allo stato delle cose, le uniche indies presenti con un assortimento limitato sull’iTunes inglese sono V2, Beggars Banquet e Sanctuary: ne consegue, per gli indipendenti, un danno non solo economico ma anche promozionale e d’immagine, dato che il negozio della Apple contribuisce in maniera preponderante alla costruzione delle classifiche ufficiali di download, da poco lanciate in Gran Bretagna (vedi News). <br> Per la stessa casa di Cupertino, i mancati guadagni devono essere rilevanti, considerato che il mercato indie rappresenta quasi un quarto del totale. Le cause? Inefficienza, distrazione e scarsa organizzazione, quando non cattiva volontà, a sentire gli interessati. Alcuni manager, come Lohan Presencer di Ministry of Sound, si lamentano di non riuscire a comunicare con gli uomini della Apple; altri parlano di lungaggini burocratiche senza fine. “E’ incredibile”, ha detto Harry Martin della Domino, commentando l’assenza degli acclamatissimi Franz Ferdinand dal catalogo di iTunes. “Apple si presenta come il campione delle nuove tecnologie, noi siamo i promotori della nuova musica: dovremmo essere partner naturali, e invece niente”. Gli imputati gettano, per quanto possibile, acqua sul fuoco: “E’ vero, la musica di etichette come Domino e Ministry of Sound non è ancora on-line”, hanno commentato i portavoce della Apple attraverso un comunicato. “Ma stiamo lavorando con loro e con centinaia di altri marchi per rendere disponibili i loro repertori il prima possibile”.