C’è tutto quanto ci si può aspettare da un negozio di musica digitale allo stato dell’arte, nel servizio Virgin Digital (www.virgindigital.com) appena lanciato, come da programma, dalla holding industriale che fa capo a Richard Branson: un catalogo di oltre un milione di canzoni scaricabili a 99 centesimi di dollaro l’una, accesso illimitato ad oltre 100 mila album per 7,99 dollari al mese (quota di abbonamento al “music club”), i canali in streaming della celebre Virgin Radio e software per copiare e duplicare la musica acquistata su Cd vergini e lettori portatili, una cinquantina di modelli Microsoft/WMA-compatibili. <br> Ultimo in ordine di tempo tra le piattaforme musicali on-line legate a marchi commerciali assai noti al pubblico, il Virgin Megastore virtuale, creato col supporto tecnologico-gestionale di MusicNet, offre anche, come plus, un servizio di consulenza/assistenza on-line per i consumatori fornito da un team di esperti tecnici e musicali: è attivo per ora nei soli Stati Uniti, ma verrà lanciato prossimamente anche nel resto del mondo (nessuna data, per il momento, è stata tuttavia annunciata). Lo stesso titolare, com’è sua abitudine, si metterà in gioco in prima persona per promuovere il nuovo servizio: ad esempio attraverso il reality show “The billionaire: Branson’s quest of the best” che debutterà a novembre sulle frequenze Tv del Fox Network americano. <br> Virgin cerca spazio in un mercato ovviamente già affollato di protagonisti di primo piano come Apple/iTunes, Microsoft, Napster, RealNetworks/Rhapsody e Yahoo!/MusicMatch. <br> Troppa offerta, troppa concorrenza? “No, il mercato non è saturo e offre enormi potenzialità di crescita” assicura il presidente di Virgin Digital, Zack Zalon. “Abbiamo programmi a lunga scadenza. Non ci interessa diventare i numeri uno in una settimana o in un mese. Vogliamo essere tra i maggiori protagonisti del mercato anche tra cinque anni”.