Nel terzo giorno di processo per stabilire se i leggendari rocker Led Zeppelin abbiano copiato o meno la loro immortale hit "Stairway to heaven" da "Taurus" degli Spirit, ci sono state pochissime novità. A testimoniare è stato chiamato nuovamente il chitarrista Jimmy Page (che è giunto in tribunale con una chitarra, chec però non è stata utilizzata in alcun modo). Le cose si sono messe subito male per l'accusa, in quanto le domande del legale di Michael Skidmore (amministratore del patrimonio di Randy Wolfe degli Spirit), insistenti e poco pertinenti, hanno fatto innervosire il giudice - che è definitivamente sbottato quando l'avvocato Malofy ha fatto ascoltare il brano "Chim Chim Cher-ee" (dal film "Mary Poppins") e ha chiesto a Page se avesse preso ispirazione da quello per "Stairway to heaven". Page, poi, rispondendo all'accusa, ha spiegato di non avere mai ascoltato gli Spirit, né di avere mai parlato con qualcuno di loro. Ha anche detto di possedere alcuni loro dischi, ma di non avere idea di come siano finiti nella sua collezione. L'unico vero momento di tensione - per l'effettiva importanza nella dinamica del processo - si è verificato quando l'accusa ha scoperto quella che potrebbe essere la sua unica carta vincente: la presenza di una versione inedita di "Stairway to heaven" in una delle recenti ristampe del materiale degli Zeppelin potrebbe costituire l'aggancio per esigere delle royalties sul brano - cosa che, altrimenti, non sarebbe possibile in quanto per legge si ha tempo al massimo tre anni dal fatto per portare in tribunale qualcuno che si ritiene abbia commesso un dolo. Ma questo dettaglio, che è una faccenda procedurale, non scioglie il nodo principale del processo: cioè se davvero il brano sia da considerarsi copiato.