Ricordate Eric Schneiderman, il procuratore generale dello stato di New York che passò ai raggi X le attività dei siti di secondary ticketing StubHub, TicketNetwork e Vivid Seats dopo il boom dei biglietti per il "The river tour 2016" di Bruce Springsteen sulle piattaforme di mercato secondario? Come riferiscono diverse testate online d'oltreoceano, il suo lavoro - seppur silenziosamente e lontano dai riflettori - pare abbia dato i suoi frutti: il parlamento di Albany ha infatti approvato una legge che ha trasformato l'utilizzo dei bot per acquistare biglietti per spettacoli dal vivo sul mercato primario da illecito amministrativo a reato penale, più precisamente a "class A misdemeanor", per il quale - a seconda delle diverse giurisdizioni - si può essere condannati fino a un anno di detenzione. Carl Heastie, relatore dell'assemblea che ha varato il provvedimento, ha commentato: "Questa particolare speculazione sui biglietti ha avuto un forte impatte negativo sugli appassionati che frequentano gli eventi musicali dal vivo: i bagarini prima comprano quanti più biglietti possibile sul mercato primario grazie a questi software poi li rivendono a prezzi che la maggior parte degli abitanti di questo stato semplicemente non può permettersi. La nostra legge mira a scoraggiare questa pratica rendendola illegale" L'utilizzo di software per battere la concorrenza "umana" nella corsa all'acquisto dei biglietti si concretizza in sold out istantanei e comparse - altrettanto istantanee - di biglietti a prezzi maggiorati sulle piattaforme di mercato secondario: solo negli ultimi mesi, in Italia, si sono presentati casi simili in occasione dell'apertura delle prevendite per i concerti di Foo Fighters, Black Sabbath, David Gilmour e Bruce Springsteen. Per il momento, in Italia, nonostante da anni si auspichi da più parti - artisti, associazioni di categoria e consorzi di fan - l'approvazione di una "legge sulla musica dal vivo", l'unica mossa concreta è stata quella di Claudio Trotta, patron di Barley Arts e storico promoter del Boss in Italia, che dopo il recente "caso Springsteen" ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica diffidando i maggiori rivenditori di biglietti sul mercato secondario operanti in Italia dall'offrire ingressi per i tre show nella Penisola del rocker americano a prezzi maggiorati.