Qui a Rockol, nel nostro piccolo, non ci facciamo mancare niente. Pensate che abbiamo perfino un social media manager (se anche voi come me non sapete precisamente chi sia e cosa faccia un social media manager, leggete qui). Il nostro social media manager è un ragazzo simpatico con il quale vado d’accordo solo quando parliamo di argomenti non connessi al nostro lavoro. Non che quando parliamo del nostro lavoro litighiamo: sarebbe impossibile, dato che io non capisco quello che lui dice, anche perché usa un linguaggio tecnico per me totalmente incomprensibile. Ma, insomma, anche quando lo capisco non sono quasi mai d’accordo con lui. Siamo troppo differenti: io sono un vecchio giornalista vicino ai 63 anni che ha iniziato a lavorare con la macchina per scrivere, lui è un giovanotto che non ha nemmeno la metà dei miei anni e rappresenta perfettamente la figura del “nativo digitale”. Ovvio che siamo destinati a un dialogo fra sordi. Dopo che ho scritto e pubblicato questo articolo sul perché Rockol si chiama così e perché non cambierà nome, il nostro social media manager – del quale non farò il nome perché è una persona discreta, e non un esibizionista come me – non era contento del fatto che avessi risposto pubblicamente ad alcuni dei commenti che quell’articolo ha ricevuto sulla pagina Facebook di Rockol. Lui sostiene, e avrà le sue buone ragioni, che dovrei rispondere solo ai commenti costruttivi, e che dovrei ignorare del tutto i commenti provocatori. A me questa regola suona incomprensibile, ma soprattutto impossibile da rispettare. Gli ho detto che l’unico modo per ottenere che io faccia come lui mi chiede sarebbe che mi vietasse di rispondere, punto e basta. Perché a me non disturbano i commenti critici, figuriamoci. Mi disturba, semmai, che chi commenta lo faccia spesso nascondendosi dietro uno pseudonimo (il nostro social media manager li chiama ‘nickname’, perché, ve l’ho detto, lui usa quel linguaggio lì), mentre io ci metto il nome, il cognome e la faccia. E ai commenti provocatori non ce la faccio proprio a non rispondere, a meno che, appunto, che non mi venga impedito fisicamente. Sono fumantino, e se vengo provocato stupidamente reagisco violentemente. Se qualcuno non è d’accordo con quello che penso e quindi che ho scritto, credo che sia corretto che lui o lei possa esprimere il suo pensiero, purché si firmi e soprattutto lo faccia con buona educazione. Invece, come sanno bene quelli che frequentano Facebook – cosa che io non faccio, se non sulla pagina Facebook di Rockol, e per lavoro - i social network sono il terreno d’azione preferito da molti maleducati, presuntuosi, ignoranti che siccome hanno una tastiera a portata di mano si permettono di scrivere frasi offensive in un italiano approssimativo che purtroppo tradisce l’assenza di un pensiero razionale. Comunque il nostro SMM (Social Media Manager) mi ha dato il permesso di scrivere un secondo articolo nel quale rispondere ad alcuni dei commenti che ha ricevuto il primo articolo, ed è quello che sto per fare. Ma prima, per dimostrare al nostro SMM che tengo in considerazione le sue indicazioni (almeno in parte), ringrazio quelli che hanno espresso apprezzamento per quello che ho scritto nell’articolo precedente a questo. Quindi: grazie a Simone B. Riccio, Raimondo Alaimo, Raffaele Grimaldi, Andrea Dkr Rider, Francesco Segato, Omar Daghetti, Marco Digiorgio, Silvia Vilasco, Marina Mannino, Laura Nicolini, Rosario Gaudiero, Rosario Di Liberti, Chiara Sanna, Luca Valle; Matteo Ti, Lorenzo Contini, Emil Spada, Glenda Mandarà, Antonio Russo, Stefano Pedretti, Federico Vavassori e Alessandro Petrone, Alessandro Liccardo, Luca Salvarani e a Salvatore Alemanno che, spiritosamente, ha scritto un messaggio al mio omonimo calciatore Javier Zanetti. Ho ringraziato 25 persone, e faccio osservare che il primo articolo ha ricevuto una quarantina di commenti; lo sottolineo perché, in chiusura, scoprirete che qualcuno ha sostenuto che ci fosse “una quantità di commenti in linea con i suoi”. Quelli elencati poco fa sono gli autori di commenti di approvazione, quindi positivi; qui di seguito risponderò a tutti i commenti negativi o parzialmente critici ricevuti; farete voi i conti. E adesso veniamo al sodo. Partendo da Andrea Maggiore, che scrive: “Qualche volta Rockol mi ha fatto storcere il naso ma devo ammettere che il Sig. Zanetti ha completamente ragione. Detto questo bisogna riconoscere che chiunque sia su FB deve necessariamente accettare commenti (positivi o negativi )”. Come sto dimostrando con questo articolo, i commenti negativi mi interessano e li considero istruttivi e utili; ma ribadisco che il commento negativo è una cosa, l’ingiuria gratuita è un’altra (e il commento negativo non informato è un’altra cosa ancora, come avrò occasione di scrivere fra un po’). Fabio Cammarano scrive “Sì però se io chiamo un giornale ‘Gazzetta Sportiva’ e poi parlo di cronaca nera c' e qualcosa che non va...”. Giusto; però, come ho già provato a spiegare rispondendogli direttamente, sarei d’accordo con Fabio se nella sua ipotetica “Gazzetta Sportiva” lui trovasse “solo” cronaca nera (e comunque, anche la “Gazzetta dello Sport” dedica quattro pagine ad argomenti non sportivi...). Cosimo Mitrugno:: “Tutto giusto e legittimo. Ma non credo neppure sia da sottovalutare il parere di una bella fetta di rockettari ‘fondamentalisti’ o di chi, come me, ascolta anche robe pop ma vorrebbe meno gossip sullo sputo dei Kolors. Poi lo sappiamo che tutti i media seguono l'evoluzione del gusto della società perché se no chiudono baracca. Perciò credo che le critiche, se costruttive, siano sempre utili”. A Cosimo rispondo che non sottovalutiamo il parere di nessuno, che cerchiamo per quanto possibile di tener conto dei gusti del maggior numero possibile di persone, e che quando ci occupiamo di vicende come quella, emblematica, dello sputo del cantante dei Kolors lo facciamo riferendo i fatti, non prendendo posizione – in particolare quando, come in questo caso, dei fatti non siamo stati testimoni oculari. Per quanto riguarda l’utilità delle critiche costruttive, sono naturalmente d’accordo; ma per essere costruttive devono anche essere informate (e possibilmente beneducate). Se qualcuno ci scrive: “Ma perché non vi occupate un po’ più di rock e un po’ meno di pop?”, rispondiamo volentieri. Se qualcuno invece si limita a dire che facciamo schifo, beh, l’unico modo di rispondere sarebbe usare lo stesso suo linguaggio... ma di questo parlerò più avanti. Fabio Bettarini: “Ovvio che ci siano problemi più grossi, ma coloro che chiedevano di cambiarvi nome (e a volte, scherzosamente, l'ho chiesto pure io) lo facevano probabilmente perché, a differenza di quanto scritto nell'articolo, il 95% delle notizie riguardano tutt'altro che il rock, ecco”. Sinceramente non credo che la percentuale di cui parla Fabio corrisponda alla realtà dei fatti, se si legge Rockol regolarmente e quotidianamente. Il cosiddetto “mix editoriale”, come dicono quelli che ne capiscono, lo si può applicare se non si è vincolati come siamo noi, alla stretta attualità. Se muore David Bowie scriviamo per giorni e abbondantemente di quello, e naturalmente le altre notizie sono meno evidenti per quantità; ma ci sono comunque, come è vero che ci sono anche quando scriviamo tre notizie in un solo giorno sullo sputo del cantante dei Kolors. Quello stesso giorno, peraltro, abbiamo pubblicato notizie su Coldplay, Alejandro Fuentes, Tricarico, Arcade Fire, Laura Pausini e Giuliano Sangiorgi, Amy Winehouse, Earth Wind & Fire, Nick Drake, Chico Buarque de Hollanda, Gerry Goffin, Slim Whitman e Paula Abdul... (e parlo solo delle notizie, non delle recensioni, delle segnalazioni di dischi usciti, delle informazioni su date di concerti, e di tutto il resto dei contenuti di Rockol). Credo che di rock ci occupiamo abbondantemente; certo, bisogna anche intendersi sull’ampiezza della parola “rock”, che ormai è diventata abbastanza generica ed indica una vasta area della musica che viene prodotta commercializzata e suonata oggi. E se ogni volta che ci si occupa di qualcosa che non è propriamente e strettamente rock parte il coro del “cambiate nome!”, ti viene da rispondere argomentando – come appunto ho fatto nel primo articolo. Sergio Moretto: “Diciamo la verità la vostra linea editoriale è cambiata puntando un po’ troppo al gossip, non so a cosa possa servire cambiare il nome della testata... per quel che mi riguarda vi leggerò solo quando troverò contenuti che mi interessano... buon lavoro”. Grazie, Sergio. Colgo l’occasione per osservare che la diffusione della parola “gossip” l’ha resa un po’ troppo generica. “Gossip” significa “pettegolezzo”: e nelle nostre notizie, spiacenti: ma di gossip non ce n’è quasi mai. Si scrive anche di argomenti leggeri, a volte persino frivoli, ma evitiamo il più possibile – e non sempre è possibile, in certe occasioni - di toccare fatti che riguardano la vita privata e sentimentale dei personaggi del mondo della musica. A parte questo, l’atteggiamento di Sergio è quello più pratico e concreto: “vi leggerò solo quando troverò argomenti che mi interessano”. Benissimo, giustissimo. Il nostro sforzo sarà sempre quello di trovare argomenti che interessino al maggior numero di persone possibile. Speriamo di interessare spesso anche Sergio e quelli come lui. Nico Pinto, invece, è il perfetto esempio di come certi commenti non siano né positivi né negativi, ma – uso un termine gentile – pleonastici e infondati. Scrive: “Ho letto solo la presentazione di tutto sto pippone, dico solo della vostra pagina ora come ora mi è rimasto solo il accade oggi, ma fra un pò nemmeno quello visto che scrivete di nino d'angelo d'alessio ecc.ecc. non parlate più di musica ma di immondizia”. Ora: ho già scritto altre volte che ognuno ha il diritto di apprezzare certa musica e disprezzarne altra, ma questo non significa né che la musica che non ci piace sia disprezzabile – sarebbe da presuntuosi crederlo – né che chi apprezza la musica che non ci piace sia meno qualificato di chi non l’apprezza. Ma il punto interessante dell’intervento di Nico Pinto è un altro: “Ho letto solo la presentazione”. Ecco, questo mi fa davvero cadere le braccia. Che peso può avere il parere di qualcuno che commenta senza aver letto quello che commenta perché “non ha voglia di leggerlo” – come ha ribattuto Nico Pinto a Mairo Cinquetti che lo invitava a leggere prima di commentare? Rosario Picolla ha scritto a Nico Pinto: “Se non hai voglia di leggerlo, mi sembra pure inutile il commento che hai fatto, dato che non sai di cosa si parla. Quindi, oltre che inutile, anche a sproposito”. Ringrazio Rosario per aver dato voce al mio pensiero; ma ugualmente voglio lasciare l’ultima parola sull’argomento ancora a Nico Pinto: “Allora ritengo questa pagina come il sito un buon mezzo di informazione musicale, però parlare per due giorni di un cazzo di gruppo musicale fatto di cani in calore non lo ritengo opportuno. Non ho letto l'articolo perché mi avete abituato male a leggere le notizie in modo condensato ;), non ho letto nemmeno i vari commenti perché non me ne frega”. Direi che questo chiude il discorso... Ma per chiuderlo davvero, vorrei invitarvi, se ne avete il tempo e la voglia, a leggere integralmente il carteggio avviato da un commento di Francesco R. Berardocco, che riporto dopo la mia firma (volutamente non ho corretto l'ortografia, la grammatica e la sintassi). Arrivati alla fine, capirete - spero - come ci si sente, alle volte, quando si cerca di fare il proprio lavoro decorosamente e ci si accorge che questi sono i risultati... Grazie a tutti (anche a Modesto de Laurentis, che incontrerete fra poco), e scusate il pippone. Franco Zanetti Francesco R. Berardocco io mi ricordo che tempo fa scrissi a Rockol dicendo se avevano qualche inviato al concerto di vasco rossi e mi fu data come risposta: "nessuno, perchè vasco rossi è troppo commerciale per i nostri gusti", e mo si parla di dolcenera a gogò...mah...ci si dovrebbe vergognare per non mantenere i propri ideali e la propria linea editoriale...a me fate schifo... Rockol Ci piacerebbe approfondire il tema di quella risposta che dici di aver ricevuto da Rockol. Se puoi dimostrarlo ti offro una cena. Franco Zanetti Francesco R. Berardocco O Franco Zanetti, posso dimostrare una cosa successa nel 2001? e jamma ja...io ho letto l'articolo, e quando scrivi che la linea editoriale è cambiata perchè sono entrati nello staff altri componenti che hanno altri gusti e quindi avete ampliato la base di gusti, spaziando fin dentro al pop e alla musica leggera...io questo non lo apprezzo, perdonami, ma se voglio leggere di musica leggera e di pop vado su POPOL e non su Rockol che già dal nome dovrebbe essere una cosa che rispecchia i miei interessi e cioè la musica ROCK, è un tantino di pubblicità ingannevole...poi se non ricordo male, ma potrei anche sbagliare, questo o l'anno scorso avevato un inviato a sanremo o addirittura qualcuno nella giuria di qualità?!?!!? e jaaaaa... Francesco R. Berardocco e cmq mi ha molto interessato l'articolo del Lyric Video di Alessandra Amoroso e anche quello del quindicennale di Xdono (scritto ICSdono) di Tiziana Ferro...ahah ahhahahahahaa...e pretendi di chiamarti Rockol, Franco Zanè ripigliatiiiii... Modesto De Laurentis LOOOL Rockol Francesco, peccato. Hai perso una cena. Frank Dee Francesco, se posso dire la mia (posso di sicuro), a me sembra che la musica non ti interessi poi molto. A me SEMBRA che sei solo qui a criticare. Certo, perché lo fai in una pagina che si occupa di musica e non solo rock - anche io ho le mie riserve, ma dico grazie di esistere a Rockol, che è popolata di redattori competenti. Che poi ti faccia pena la Amoroso o Tiziano Ferro (anche a me non è che dicano qualcosa) sono cose tue, ma siamo alle solite: tifo Juve e Inter, Milan, e le altre squadre sono schifezza. È il tuo ragionamento. E comunque hai perso una cena. Francesco R. Berardocco avrò anche perso la cena, ma voi avete perso la faccia da parecchio tempo...e cmq frank dee hai perfettamente ragione, sono qui per criticare, però le mie critiche sono ben argomentate e non fini a se stesse, quindi hai perso una buona occasione per tacere...ma poi redattori competenti perchè? dove la vedi tutta questa competenza nello scrivere un articolo sul lyric video di Alessandra Amoroso? lo sai cosa sembra a me, che la redazione di Rockol e la redazione dei programmi di Barbara D'Urso siano identiche...nella mediocrità ovviamente... Rockol Il tuo concetto di "critiche ben argomentate" e il mio sono piuttosto distanti. Sostieni di aver ricevuto da noi una risposta, la usi per criticarci e poi si scopre che forse hai scritto a qualcun altro. Ci dici "a me fate schifo" come se ci conoscessi personalmente. Hai mai pensato di fondare una fanzine o di aprire un blog? Saresti adattissimo... Franco Zanetti Francesco R. Berardocco Zanetti dalla quantità di commenti in linea con i miei non ti viene forse il dubbio che c'è un sacco di gente che critica quello che stai facendo, cioè invece di scrivere di rock, scrivi quanti peli del buco del culo ha emma marrone? fai gossip, non scrivi di musica, almeno dimostra l'onestà intellettuale di chiamarti per quello che sei: l'Alfonso Signorini delle fanzine...che poi per scomodarti a scrivere un post in cui "giustifichi" il perchè non vuoi cambiare nome a questa rubrica di gossip, ci porta a pensare che di critiche e che di domande in questo senso tu ne abbia ricevute abbastanza; quindi, visto che hai scritto sta vaccata, non stare qui a fare il superiore chiedendo agli altri, o a me, di aprire una fanzine e vedere se sono in grado di gestirla, perchè tu hai svenduto il buon nome di rockol... Alessandro Liccardo Ricordo di aver scritto per Rockol di Ruggeri, Zero, Bennato, Prefab Sprout, Finardi. Ricordo recensioni pop italiane di Paola Maraone. Non è mai stata una testata rock "purista" o con la puzza sotto il naso. Saluto Franco Zanetti, che mi accolse un pomeriggio in redazione a Milano (avevo da poco finito l'università) e con cui spesso mi trovavo a scrivere del Battisti panelliano. Frank Dee Comunque sia, trovo Rockol ancora un portale di informazione musicale ben fatto, pluralista (cioè che parla più o meno di tutto, dal rock al pop e oltre) e mai noioso. Mi sono accorto che ci sono redattori nuovi e anche la linea è un po’ cambiata, ma secondo me ha giovato all'utenza del portale. Che per me rimane il primo a informare di musica in modo comunque serio. Se si vuole informazione solo rock e basta, credo non manchino i portali dedicati, e suggerisco a chi si ritiene offeso per la qualità dell'informazione di Rockol di migrare verso lidi a loro più congeniali. Silvia Vilasco Io tutte queste notizie di gossip in questa pagina non le vedo. Sono notizie di musica, non di gossip. Il comportamento dei The Kolors sul palco non era una stupidaggine né un gossip, in molti hanno pensato che si siano rovinati la carriera. A molti non fregherà una mazza di quel gruppo, a me nemmeno, conosco la bellezza di DUE canzoni, ma è un nuovo gruppo italiano con un grande seguito, hanno appena avuto due sold out a Roma e all'Alcatraz di Milano, e se si giocano la carriera con una figuraccia epica... beh, è giusto che un giornale che si occupa di musica ne parli... e tanto anche. Francesco R. Berardocco Beh Silvia se questi sono gli argomenti che ti interessano e che reputi giusto che se ne parli su un giornale di rock, significa che siamo messi davvero male...il gesto di piero Pelù (quando era ancora piero Pelù) del preservativo sul microfono si, quello meritava pagine di discussioni e non per il gesto in se ma per la provocazione contro la chiesa cattolica, quando molko dei placebo ha spaccato la chitarra sul palco di sanremo quello si che aveva un significato, ma mi vuoi spiegare perche i Kolors dovrebbero fare un gesto del genere, e soprattutto perche a qualcuno dovrebbe interessare visto che non c'è alcun messaggio dietro? Silvia Vilasco Francesco, si vede che non hai seguito la vicenda... il problema non era l'ormai famoso sputo, ma l'intero comportamento dei The Kolors sul palco (che pare avesse delle motivazioni) e soprattutto la reazione di delusione di migliaia di fan, che hanno scritto dicendo che non li avrebbero più seguiti. Erano rimasti a difenderli solo le ragazzine fanatiche. Per QUEL gruppo, e QUEI fan, è stata una vicenda piuttosto importante. Siccome per te il gruppo è irrilevante, consideri il tutto una stupidaggine... E se fosse successo ad una band che stimi, di scatenare l'ira dei fan, se ne poteva parlare oppure no? Francesco R. Berardocco "pare che avesse delle motivazioni", quali Silvia, sei informata o no? Silvia Vilasco Presunti voti truccati su mtv, presunto "sabotaggio" nei loro confronti ( idea mooolto discutibile, visto quanto sono pompati dalle radio). Mi pareva però che il mio commento fosse chiaro, è rilevante per l'impatto che ha avuto. Una media di un insulto al minuto sulla loro pagina, dai fan delusi e infuriati e dai soliti detrattori / avvoltoi, non equivale a parlare di "cosa ha mangiato Stash a colazione". Se non capisci il ragionamento pace.. Buona giornata! Francesco R. Berardocco beh Silvia dovresti rivalutare le tue priorità di informazione...mia opininone...buona giornata. Silvia Vilasco Preferisco tenermi le mie priorità, che tra parentesi tu non conosci. saluti Luca Salvarani Caro Francesco, ti scrivo con l'innocenza di un ragazzo diciottenne che sicuramente di rock ne sa meno di te, anche se mi ritengo più interessato ai gruppi che hanno contribuito a fare la storia del genere, che non alle boy band odierne (vedi i The Kolors, quelli che piacciono tanto a te per intenderci). Va detto però, che con il passare degli anni i tempi cambiano, e la musica si evolve. Credo che Rockol stia seguendo alla grande questo processo, raccontandone i tratti che ad alcuni lettori risulterebbero superflui, ma suscitando allo stesso tempo l'interesse di tanti altri fruitori. Nell'articolo che hai molto apprezzato, viene ripetuto più volte che nel giornale online sono trattate svariate tematiche e che comunque lo stesso giornale "continua ad occuparsi di rock, eccome". Inoltre viene suggerito di cambiare articolo o di passare ad un altro sito nel caso in cui non venisse soddisfatto il lettore rimasto congelato per tanti anni e tornato fra noi giusto quando quel disgraziato di Stash va a sputare in faccia alla telecamera durante una diretta nazionale. Ah, quasi dimenticavo, un' alternativa ancora più estrema, ma altrettanto soddisfacente potrebbe essere quella di creare tuo personale giornale online, nel quale trattare degli artisti che più preferisci. E non ti preoccupare, se Franco e soci non saranno all'altezza del progetto sarò pronto, seppur senza alcuna esperienza giornalistica, a farti da inviato per ogni singolo concerto di Vasco Rossi, seguendolo fino allo stadio più remoto su questa Terra. Buona giornata Francè! Francesco R. Berardocco Caro Luca, all'epoca io feci la domanda su Vasco Rossi proprio come polemica, e la risposta che mi fu data, fu per me la più soddisfacente che mi potessi aspettare, visto che considero Vasco Rossi e Ligabue quanto di più lontano dal rock ci possa essere, e soprattutto sto parlando di un periodo in cui nella scena rock italiana c'erano artisti del calibro degli Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena, Massimo Volume, artisti che all'epoca a cui mi riferisco erano al massimo del loro splendore, ora gli Afterhours sono nè più nè meno che alla pari dei Kolors, i Marlene hanno saputo reinventarsi, i Verdena spaccano ancora, e i Massimo Volume tutto quello che toccano lo fanno d'oro. La cosa che mi dispiace e che non sopporto è che quella risposta non mi sarà mai più data, e anzi immagino la redazione di Rockol in preda al caos, attaccati ai telefoni per farsi accreditare come stampa ai concerti di Vasco Rossi, Emma e Annalisa, questa per me, è una cosa triste; è vero i tempi cambiano, ma non per forza a me deve piacere quello che mi viene proposto, e non per forza un giornale che si chiama ROCKOL deve scrivere di Annalisa e di Emma, visto che nel panorama mondiale, anche in quello italiano underground, ci sono gruppi che meritano l'appellattivo di ROCK e che meritano di essere recensiti e cacati dai giornali di settore. Nulla da dire su Rockol per carità, ma se quando mi pubblichi un articolo del nuovo video lyric di Dolcenera (era dolcenera boo), è come se io mi dichiarassi uno stecchino mentre peso 110 chili...a me Rockol sembra il lato musicale di Barbara D'Urso, sembra il concretizzarsi di uno degli scenari grotteschi dei video di Maccio Capatonda...e neanche il discorso "che si, hanno ampliato il loro repertorio, i loro gusti, si parla di un articolo rock e di uno di musica leggera" a me sta bene, a sto punto devo considerarli come Studio Aperto (E NON è UN COMPLIMENTO!!!) che nell'arco di un minuto passa dal delitto di Garlasco al nuovo cocktail dell'estate 2016! mi dispiace ma è così, e se ci si prendesse la briga di leggere tutti i commenti di questo post ci si accorgerebbe che è pieno di persone che la pensano come me, e che scrivere un articolo di finte spiegazioni e giustificazioni non cambia le cose, il discorso è che le persone iscritte ai social non cancellano/si disiscrivono da uno di questi servizi solo per pigrizia (io in primis) al massimo nascondono i loro post dalla propria ome che non è la stessa cosa di togliere il like o l'iscrizione, quindi in realtà gli iscritti a questa pagina risultano ancora molti, ma quelli che la seguono resteranno davvero in pochi...insomma faranno la fine di Rumore, non so se ne hai mai sentito parlare o mai letta, beh era una rivista dello stesso settore che era molto apprezzata /comprata, da quando hanno aperto i loro gusti anche al poppettino di emma e company, non si trova manco più in edicola.