Ci voleva un tipo ambizioso e sfrontato come Richard Branson per sfidare a viso aperto la Apple e il suo gioiellino iPod. Contando sul fatto, non da poco, che il marchio che identifica il suo impero finanziario, Virgin, è famoso e popolare (quasi) come il logo della mela. Il magnate inglese ha fatto i suoi conti ed è passato baldanzosamente all’attacco: da fine ottobre sarà nei negozi il suo primo “Virgin Player”, lettore digitale portatile che completa una strategia aziendale di presenza a 360 gradi nel campo della distribuzione musicale, dopo i celebri megastore del “mondo reale” e il negozio virtuale su Internet, Virgin Digital. <br> Il pragmatico Branson ha deciso di evitare il confronto sugli apparecchi ad alta potenza e costo elevato, concentrando la sfida su un possibile duello con l’iPod Mini fabbricato e distribuito dalla casa californiana dei computer per i consumatori meno abbienti ed esigenti: simile la capacità di immagazzinare dati in memoria (5 gigabyte per Virgin, il 20 % in più), simili le dimensioni (appena maggiori per Virgin), il peso (leggermente inferiore) e l’autonomia dei due apparecchi (otto ore garantite di riproduzione continua, con batteria ricaricabile al litio); assolutamente identico il prezzo, 249 dollari negli Stati Uniti per entrambi i prodotti. <br> In più, il lettore Virgin offre un sintonizzatore FM e, soprattutto, la possibilità di riprodurre file audio compressi nei formati Mp3 o Windows Media Audio, acquistati attraverso altri digital store o “esportati” da piattaforme che distribuiscono musica in abbonamento (grazie alla compatibilità con la tecnologia di protezione Janus sviluppata da Microsoft). <br> Una battaglia (potenziale) sul fronte tecnologico e soprattutto sul marchio, basata su quella che Greg Woock, responsabile della divisione elettronica di consumo della Virgin, chiama “brand energy”. “Ce l’ha anche Apple, certo, che oggi domina il mercato. Ma la sua posizione di predominio non durerà per sempre”.