A forza di download gratuiti distribuiti in omaggio con i pasti nei fast food, con le confezioni di bibite gassate e con i giornali, esaurito l’effetto delle promozioni-lancio dei vari servizi, si sta già raffreddando l’entusiasmo per la musica digitale legale? Sembrerebbe di sì, a leggere le conclusioni di un’indagine condotta negli Usa dall’agenzia di ricerche di mercato NPD Group: dal picco di 1,3 milioni di acquirenti registrato nell’aprile 2004 ci si sarebbe stabilizzati intorno al milione nei tre mesi successivi. <br> Non è tutto. NPD registra un altro dato in controtendenza che, se veritiero, smonterebbe la tesi dell’associazione dei discografici IFPI sull’efficacia delle campagne e delle azioni legali antipirateria: il ricorso ai programmi peer-to-peer per scaricare gratuitamente musica da Internet non sarebbe diminuito ma aumentato, coinvolgendo 6,4 milioni di nuclei familiari americani nel luglio del 2004 contro i 5,1 milioni dell’agosto 2003. <br> Tra le piattaforme legali (e questa non è una sorpresa) l’iTunes di Apple continua a fare la parte del leone, aggiudicandosi tra il dicembre 2003 e il luglio 2004 il 70 % dei download a pagamento. Napster insegue da lontano, con l’11 %, mentre Musicmatch, RealNetworks e Wal-Mart si aggiudicano una fetta del 6 % a testa.