Un patteggiamento extragiudiziale da 10 milioni e mezzo di dollari, con l’impegno a non riprendere attività illecite in futuro, ha chiuso la vertenza tra l’industria discografica americana (rappresentata dall’associazione di categoria RIAA) e il Website spagnolo Puretunes, che gestiva un negozio di download musicali non autorizzato dalle case discografiche (vedi News). <br> Secondo l’accusa, Puretunes vendeva brani di artisti come U2, Elvis Presley e Britney Spears sotto le false spoglie di un servizio legale, ingannando in questo modo anche i consumatori: i gestori del servizio sostenevano invece di essere in regola con la legge spagnola in virtù di accordi firmati con associazioni locali rappresentative di artisti, autori ed editori che aveva firmato le necessarie liberatorie. <br> L’avventura era comunque stata di breve durata perché già nel giugno del 2003, a meno di due mesi dal lancio, la piattaforma aveva cessato di funzionare: il mese dopo era arriva la citazione in giudizio della RIAA, resa possibile dal fatto che pur avendo sede in Spagna Puretunes vendeva registrazioni americane protette da copyright a cittadini degli Stati Uniti. La società proprietaria, Sakfield Holding Company, ha accettato di pagare alla RIAA 10 milioni di dollari per evitare il processo. Un altro mezzo milione di dollari verrà versato dai quattro membri del team dirigente: uno dei quali è Wayne Rosso, già a capo di Grokster nonché uno dei più strenui oppositori dell’industria sul terreno del file sharing musicale.