Intervistato da Michele Monina per il Fatto Quotidiano, l'ex leader dei Lunapop - artista italiano di alto profilo del roster di Live Nation che, a differenza dei colleghi Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Marco Mengoni e Giorgia, non ha diffuso comunicazioni ufficiali dopo lo scoop delle Iene che ha svelato il legame tra la filiale italiana della multinazionale e il sito di secondary ticketing Viagogo - ha espresso il suo punto di vista circa gli intrecci poco limpidi tra mercato primario e secondario: "Questo metodo, che non so quanto sia diffuso in generale ma che dal servizio de Le Iene sembrerebbe accadere anche per volontà di alcuni artisti, ecco, se così fosse sarebbe un grande autogoal per chi lavora nel settore della musica. Perché l’importanza del mercato e dell’industria del live è data proprio dalla presenza del pubblico e mettere a repentaglio la buona salute di questo mercato è un vero e proprio atto di autolesionismo, per tutti. Senza pubblico tutto ciò non esisterebbe e il rispetto nei suoi confronti da parte degli artisti e di tutti gli addetti al settore è fondamentale. Se fosse accaduto ai miei concerti ovviamente sarei andato a fondo. Ma non ho mai avuto segnalazioni in tal senso" Poi, relativamente al coinvolgimento dell'agenzia che cura la sua attività dal vivo, Cesare Cremonini ha dichiarato: "Non può e non deve passare l’idea che il mondo dei live e Live Nation stessa siano in qualche modo eticamente corrotti. Le irregolarità è giusto vadano chiarite e credo questo vada fatto proprio perché è necessario regolamentare un mercato che è sano e florido e il cui sviluppo fa bene a tutti: pubblico e industria dello spettacolo. La corsa alla strumentalizzazione e le levate di scudi mi lasciano sinceramente molto perplesso"