L’organizzazione europea delle etichette indipendenti, Impala, non si è ancora arresa alla nascita della supermajor Sony BMG con le conseguenze che ne derivano per il mercato internazionale della musica registrata: anzi, si prepara a contestare davanti a una corte di giustizia della UE, in queste ore, la decisione con cui, il 19 luglio scorso, la Commissione Europea aveva dato via libera alla fusione tra le due case discografiche (vedi News). <br> Dopo mesi di fitte consultazioni con i suoi legali, Impala (che fa base a Bruxelles) ha deciso di procedere per vie legali sulla base della convinzione che la sentenza favorevole al “merger” è viziata da irregolarità oltre a basarsi su presupposti sbagliati. Subito dopo l’annuncio della decisione della Commissione, i portavoce delle indies l'avevano commentata negativamente parlando di un errore dal punto di vista “legale, economico, politico e culturale”.